Strade cittadine devastate per la fibra ottica: il progetto era diverso

Sonia

Strade cittadine devastate per la fibra ottica: il progetto era diverso

domenica 04 Ottobre 2015 - 12:03
Strade cittadine devastate per la fibra ottica: il progetto era diverso

Un tratto degli scavi per la posa della fibra ottica

Un tratto degli scavi per la posa della fibra ottica (© foto S.Novellu)

Un tratto degli scavi per la posa della fibra ottica (© foto S.Novellu)

Uniti per Nuoro presenta un’interrogazione urgente per fare chiarezza

In questi giorni le strade di Nuoro presentano più insidie del solito. Alle già precarie condizioni del manto stradale delle nostre vie si sono infatti aggiunti i lavori per la posa della rete in fibra ottica.

Chilometri di scavi lunghi e stretti attraversano la città creando forti disagi agli automobilisti, ai pedoni e agli operatori economici.

I lavori eseguiti dall’ A.T.I. Fastweb S.p.A – IN.CO. Srl servono alla realizzazione della rete MAN, una rete che, attraverso la fibra ottica, metterà in collegamento tutti gli uffici pubblici della città.

Chilometri di cavi (e scavi) che consentiranno agli uffici delle pubbliche amministrazione di essere collegati più velocemente ma che non interessano (almeno per ora e ancora per alcuni anni) i cittadini, almeno su questa rete.

Il progetto MAN rientra nell’ambito di un finanziamento europeo che la precedente amministrazione si era aggiudicata presentando una proposta alla Regione. Complessivamente l’intervento ha un valore superiore ai due milioni e mezzo di euro. Tuttavia la realizzazione degli interventi è diversa da come era stata presentata. Nel 2012, precisamente il 15 febbraio, viene approvato il progetto preliminare che consente di partecipare alla selezione. Il 27 febbraio viene illustrato il progetto alla commissione programmazione e in quell’occasione viene spiegato che i lavori verranno eseguiti con tagli lungo il marciapiede e con macchinari innovativi che, per creare il minimo disagio possibile, avrebbero provveduto all’immediata bitumazione delle trincee. La stessa posizione viene espressa pubblicamente nel luglio dello stesso anno dall’allora assessore alla programmazione che testualmente affermava: «I lavori verranno eseguiti con macchinari ad alta specializzazione che non creeranno disagio alla viabilità cittadina, mediante l’apertura di micro-trincee a bordo strada e la conseguente ed immediata bitumazione».

È sotto gli occhi di tutti che le cose sono andate diversamente.

Gli scavi non sono affatto lungo il bordo strada, ne sanno qualcosa automobilisti e motociclisti, e soprattutto al taglio non è seguita alcuna immediata bitumazione. Nessuna tecnica particolarmente innovativa: viene fatto lo scavo, coperto, si aspetta che si assesti e poi verrà bitumato con una lingua di asfalto larga circa un metro. Il progetto che era stato presentato era quindi molto diverso. Cosa è successo?

Pierluigi Saiu

Pierluigi Saiu

Lunedì, il consigliere di opposizione Pierluigi Saiu (Uniti per Nuoro) presenterà formale richiesta di accesso agli atti per verificare cosa sia cambiato tra la progettazione preliminare e quella definitiva. Benché le delibere siano disponibili sul sito non lo sono invece i progetti. Non è accettabile che per collegare con la fibra gli uffici pubblici (e solo quelli) i cittadini nuoresi debbano patire tanti disagi, così come non è accettabile che un progetto presentato in un modo venga poi realizzato diversamente.

Altro aspetto su cui poi occorrerà fare chiarezza è quello relativo ai tempi di esecuzione dei lavori.

L’intervento ha preso avvio il 25 agosto scorso e ha riguardato anche strade interessate da interventi recentissimi di sistemazione, su tutte via Trieste. «È una tradizione nuorese – sostiene Saiu – quella di asfaltare le strade e poi a poche settimane dall’intervento operare con tagli che compromettono il lavoro appena eseguito. Se infatti le vie della nostra città sono impercorribili lo dobbiamo anche a questa pessima abitudine. Sono i tagli e i ripristini (non sempre eseguiti a regola d’arte) che regalano ad automobilisti, ciclisti e motociclisti strade che somigliano a percorsi di guerra. Eppure il comune ha ben due regolamenti: uno che reca “norme per il controllo delle attività di impianti sotterranei”, l’altro che disciplina i “tagli stradali su suolo pubblico comunale”. Entrambi contengono disposizioni molto precise sulla programmazione dei lavori. Nei prossimi giorni presenterò un’interrogazione per capire che tipo di programmazione degli interventi sia stata fatta dal momento che non vi è nessuna logica nell’asfaltare una strada e dopo pochi mesi riaprirla per scavare un tunnel».

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