Cagliari celebra l’oro della devozione sarda e i suoni della festa: doppia inaugurazione alla Cittadella dei Musei

Salvatore

Cagliari celebra l’oro della devozione sarda e i suoni della festa: doppia inaugurazione alla Cittadella dei Musei

sabato 26 Aprile 2025 - 14:59
Cagliari celebra l’oro della devozione sarda e i suoni della festa: doppia inaugurazione alla Cittadella dei Musei

Intagli della Collezione Cocco (foto S.Novellu)

Una giornata all’insegna della cultura e della tradizione sarda ha animato la Cittadella dei Musei di Cagliari con la doppia inaugurazione delle mostre “Gli Ori della Devozione nella Collezione Luigi Cocco” e “Suoni di Festa. Gli strumenti della Collezione Don Dore”. Entrambi gli eventi, promossi dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE), offrono un’immersione profonda nel patrimonio immateriale e materiale dell’isola.

Un rosario della Collezione Cocco (foto S.Novellu)

Un rosario della Collezione Cocco (foto S.Novellu)

GLI ORI DELLA DEVOZIONE – COLLEZIONE COCCO –  Sarà inaugurata alle ore 16:00, la mostra “Gli Ori della Devozione nella Collezione Luigi Cocco” esplora l’universo affascinante della gioielleria sacra e devozionale in Sardegna, presentando una selezione di pezzi di inestimabile valore storico, artistico e antropologico provenienti dalla prestigiosa Collezione Luigi Cocco. Attraverso un percorso espositivo curato, i visitatori possono ammirare manufatti realizzati tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo, testimonianze uniche del connubio tra arte orafa, identità collettive e pratiche di devozione popolare, in particolare in occasione della Festa di Sant’Efisio.

Cittadella dei Musei, Collezione Cocco (foto S.Novellu)

Cittadella dei Musei, Collezione Cocco (foto S.Novellu)

SUONI DELLA FESTA – GLI STRUMENTI DELLA COLLEZIONE DON DORE – Alle ore 11:00, sempre presso il Museo Etnografico Regionale “Luigi Cocco” della Cittadella dei Musei di Cagliari, ha aperto i battenti la mostra “Suoni di Festa. Gli strumenti della Collezione Don Dore”. L’iniziativa, ideata dall’etnomusicologo Marco Lutzu e coordinata dal funzionario direttore del Polo Museale dell’Isre, Efisio Carboni, valorizza una selezione di strumenti musicali appartenenti alla Collezione Don Giovanni Dore, sacerdote, etnologo e grande raccoglitore di cultura materiale, e si inserisce nel contesto dei festeggiamenti per Sant’Efisio, la più importante ricorrenza devozionale della Sardegna.

Come ha spiegato Marco Lutzu: “La mostra ‘Suoni di Festa’ è un’occasione unica per far dialogare la memoria con il presente, restituendo vita agli strumenti che hanno accompagnato la devozione, il rito e la festa nel cuore della Sardegna. Inserita nel contesto della Collezione Cocco e dei festeggiamenti per Sant’Efisio, la mostra rende omaggio alla visione di Don Giovanni Dore, che seppe riconoscere nella musica popolare una forma profonda di espressione spirituale e identitaria.”

La Collezione Don Giovanni Dore iniziò a formarsi grazie all’instancabile lavoro del sacerdote di Tadasuni, il cui intento primario era quello di raccogliere gli strumenti musicali “agli uni recenti e d’importazione, ma che hanno ricevuto cittadinanza sarda”. Nel tempo, grazie ai contatti con musicisti e costruttori di tutta l’isola, diede vita a una straordinaria collezione, ospitata nel Museo degli strumenti della musica popolare della Sardegna “Don Giovanni Dore” presso la parrocchiale di Tadasuni. Qui, oltre cinquecento strumenti erano presentati ai visitatori dallo stesso sacerdote con passione e competenza.

Negli anni Settanta, il suo lavoro fu accolto molto attivamente dalla radio e nel 1977 condusse “Canne armoniose e cembali. Riscoperta dei costumi musicali della Sardegna”. Nel 1976 pubblicò “Gli strumenti della musica popolare della Sardegna”, primo studio sistematico sull’argomento che raccoglie i risultati dei suoi studi. Dopo la sua scomparsa nel 2009, il museo venne chiuso. A quindici anni di distanza, grazie alla disponibilità degli eredi, l’ISRE ha acquisito in comodato grazie al quale viene parzialmente riproposta in questa mostra.

Il presidente dell’ISRE Stefano Lavra ha sottolineato: “Questa mostra non è solo un atto di restituzione culturale, ma un segno concreto dell’impegno dell’ISRE per la tutela e la valorizzazione della memoria sonora della Sardegna. Don Giovanni Dore ha svolto un’opera straordinaria, raccogliendo testimonianze uniche che rischiavano di andare perdute. Riportare alla luce questi strumenti, renderli nuovamente visibili e accessibili, è stato per noi un dovere morale e culturale. Siamo grati agli eredi per la fiducia e ai nostri collaboratori per la passione con cui hanno reso possibile questo importante risultato.”

Le due mostre rappresentano un’occasione unica per esplorare la ricchezza culturale e spirituale della Sardegna, attraverso i preziosi manufatti orafi e gli affascinanti suoni della sua tradizione musicale popolare. Entrambe saranno visitabili nella Cittadella dei Musei di Cagliari.

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