Conclave infuocato: il “caso Becciu” scuote la successione a Francesco

Salvatore

Conclave infuocato: il “caso Becciu” scuote la successione a Francesco

mercoledì 23 Aprile 2025 - 09:09
Conclave infuocato: il “caso Becciu” scuote la successione a Francesco

Il cardinale Angelo Becciu

CITTÀ DEL VATICANO – Mentre il mondo cattolico piange la scomparsa di Papa Francesco, i cui funerali si celebreranno sabato, un’ombra si allunga sul prossimo Conclave: il “caso Becciu”. Il cardinale sardo Angelo Becciu, clamorosamente privato da Francesco nel settembre 2020 dell’incarico di prefetto delle Cause dei Santi e dei “diritti connessi al cardinalato” (mantenendo il titolo ma perdendo incarichi curiali e, in teoria, il diritto di voto in Conclave), ora rivendica con forza la sua partecipazione all’elezione del nuovo Pontefice.

La miccia è stata accesa dall’invito ricevuto da Becciu a partecipare alle Congregazioni generali pre-Conclave, al pari degli altri cardinali. Forte di questo, il porporato ha dichiarato: “Richiamandomi all’ultimo Concistoro, il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto“.

La patata bollente passa ora alla Congregazione generale dei cardinali, riunita per la prima volta stamane. Non sarà semplice arginare la determinazione di Becciu, che continua a proclamarsi innocente e si dice “perdonato” dal Pontefice defunto. La sua presenza in Conclave rappresenterebbe un elemento di forte destabilizzazione, con il potenziale di galvanizzare le frange del Sacro Collegio meno allineate al pontificato di Bergoglio.

L’ombra dello scandalo grava su Becciu: l’ex sostituto per gli Affari generali è stato condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi per il suo coinvolgimento nell’opaco acquisto di un immobile di lusso a Londra e in altre operazioni finanziarie controverse, tra cui i fondi destinati alla cooperativa del fratello e alla discussa Cecilia Marogna. L’appello è atteso in autunno. Con la possibile partecipazione di Becciu, i cardinali elettori salirebbero a 136. Resta da vedere chi oserà opporsi a questa “incursione innocentista” del cardinale di Pattada in un Sacro Collegio dove molti porporati, soprattutto quelli provenienti dalle periferie del mondo, si conoscono poco. In questo scenario, le Congregazioni generali assumeranno un ruolo cruciale per la formazione di alleanze e l’emergere di figure chiave.

Nonostante una certa ritrosia, il segretario di Stato uscente, Pietro Parolin, resta tra i favoriti, forte della sua capacità di mediazione. Potrebbero invece perdere terreno figure come Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa. Intanto, cresce la candidatura del newyorkese Timothy Dolan, anche se su di lui pesa lo storico “fattore anti-imperialista” presente in diverse aree della Chiesa.

“L’esito del Conclave potrebbe riservare delle sorprese. Papa Francesco fu una sorpresa, non era nei pronostici. E fu una bellissima sorpresa”, ha commentato il cardinale brasiliano Odilo Scherer, aprendo alla possibilità di un Pontefice proveniente da Africa o Asia. “Non sarei sorpreso se il nuovo Papa provenisse da un continente diverso dall’Europa o dall’America. La Chiesa cattolica è per tutto il mondo”. Un’eco che sottolinea quanto il prossimo Conclave sia avvolto nell’incertezza, con il “caso Becciu” a fare da detonatore inatteso.

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