Nuoro celebra la Giornata nazionale: la Sardegna protagonista nella donazione organi

Francesco Pirisi

Nuoro celebra la Giornata nazionale: la Sardegna protagonista nella donazione organi

di Francesco Pirisi
sabato 12 Aprile 2025 - 09:46
Nuoro celebra la Giornata nazionale: la Sardegna protagonista nella donazione organi

Giornata della donazione degli organi al San Francesco (foto F. Pirsi)

NUORO – La Sardegna fa registrare oltre il 70 per cento di donazioni per milioni di abitanti. Nella provincia di Nuoro l’anno passato ci sono stati 11 donatori. Il capoluogo e la provincia continuano a rimanere ai vertici delle classifiche per il consenso alla donazione dichiarato negli uffici anagrafe dei comuni, nel momento del rilascio della carta d’identità. Sono alcuni tra i dati comunicati ieri mattina, durante la celebrazione della Giornata nazionale della donazione di organi e tessuti, svoltasi nella sala conferenze dell’ospedale “San Francesco”. Incontro al quale hanno preso parte i vertici dell’Asl, i responsabili dell’associazione trapiantati Sardegna, gli amministratori del Comune capoluogo, delle province di Nuoro e dell’Ogliastra, il rappresentante dell’Anci (l’associazione del Comuni). Al centro del convegno l’attività della rete regionale, che riunisce gli ospedali sardi, il centro regionale trapianti (dislocato all’ospedale “Brotzu”, di Cagliari) e il centro nazionale trapianti. Una rete che tutti i giorni è in azione per garantire il collegamento tra chi è in lista di attesa per il trapianto e l’offerta di organi, che si rendono disponibili per essere donati.

I NUMERI – Per il momento in Italia il saldo è ancora negativo. Valgano i numeri del 2024, quando ci sono stati 4692 trapianti a fronte di 7600 pazienti in lista d’attesa. Numeri comunicata da Francesca Zorcolo, responsabile del centro operativo della rete nazionale. Che – tra le altre cose – ha garantito sulla trasparenza e l’imparzialità, soprattutto nel momento della scelta di chi deve ricevere gli organi, che si rendono disponibili dei centri prelievi. Organi espiantati da pazienti per i quali è stata certificata la cessazione dell’attività cerebrale, oppure nei quali si è verificato un arresto cardio-circolatorio. «Nel momento in cui si presenta la disponibilità di organi – ha spiegato Zorcolo – si dà chiaramente la priorità a chi necessita in maniera urgente del trapianto, che gli possa consentire di continuare a vivere, senza distinzione se sia un paziente sardo o di altre aree della nazione. Negli altri casi – ha aggiunto – gli organi prelevati vengono trapiantati nei pazienti iscritti nella lista d’attesa regionale».

L’ATTIVITÀ DEL SAN FRANCESCO –  Sull’attività nell’ospedale “San Francesco”, di Nuoro, ha parlato Pierina Ticca, coordinatrice del locale centro prelievi: «I potenziali donatori – ha spiegato – sono coloro che vengono ricoverati nel reparto di rianimazione dell’ospedale, in condizioni gravi. Nel momento in cui si verifica l’irreversibilità della fine clinica del paziente, per morte cerebrale o l’arresto cardio-circolatorio – ha aggiunto – partono una serie di azioni, che dallo stesso accertamento di quanto già emerso, passa poi alla verifica dell’idoneità degli organi per un eventuale trapianto, sino alla verifica se il defunto aveva dichiarato in vita il proprio consenso o, in caso contrario, se questo lo si possa ottenere dai familiari». Al “San Francesco”, tra i 25 potenziali donatori, nell’anno passato, ci sono stati alcuni dinieghi all’espianto. Posizione che rientra tra le possibili e legittime, soprattutto se viste e considerate nel momento in cui una o più persone vengono invitate a decidere mentre ha appena cessato di vivere un proprio caro. L’impegno è comunque di superare perplessità e timori con la sensibilizzazione. L’attività che è in capo prima di tutto all’associazione regionale dei trapiantati, questa mattina rappresentata dal presidente Graziano Verachi: «Crediamo sia importante migliorare la comunicazione – ha detto – anche attraverso dei corsi specifici agli impiegati degli uffici anagrafe, chiamato a spiegare la possibilità di dichiarare il consenso alla donazione, all’atto di rilascio della carta d’identità. Come associazione – ha proseguito Verachi – invitiamo poi i comuni a istituzionalizzare la posa della pietra del donatore, nella provincia di Nuoro». Presente nella sala conferenze dell’ospedale anche Luigi Bellu, il fondatore del sodalizio solidaristico, partito da Nuoro e diffusosi in tutta l’isola.

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