CAGLIARI – Dopo l’incontro tenutosi nei giorni scorsi a Nuoro tra gli OSS e l’assessore al lavoro Desirè Manca, che ha chiarito la distinzione tra le graduatorie dell’AREUS (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) di competenza dell’assessorato alla Sanità, quella dei cantieri lavoro dell’assessorato al Lavoro per assunzioni a tempo determinato, tutte della durata di almeno tre anni, con lo scorrimento delle stesse.
Insoddisfatti delle affermazioni dell’Assessore al Lavoro, ieri i ventisei precari da giorni in presidio con la tenda presso il palazzo del Consiglio Regionale hanno inscenato un flash-mob. Vestiti con le tute igieniche utilizzate durante la pandemia, sdraiati nelle barelle, con fischietti, cartelli, slogan hanno richiamato l’attenzione dei rappresentati della Regione per la loro stabilizzazione, annunciando da oggi forme di lotta più aspre come lo sciopero della fame.

Protesta OSS Cagliari
Questi lavoratori rappresentano la punta di un iceberg, perché nelle ASL della Sardegna sono presenti numerosi lavoratori precari appartenenti a varie figure professionali, operativi durante il Covid, con requisiti e diritto alla stabilizzazione, sostenuti dall’USB. Il problema dei precari nelle ASL è politico perché occorre la volontà della Regione, dei vertici delle stesse aziende i quali non hanno ancora presentato i bilanci, fornito la mappatura del personale necessario per coprire i vuoti di organico. Questo problema non riguarda solo gli Oss ma anche personale medico, infermieristico, amministrativo.
F. N.