Arcobaleno sul castello Lostia (foto S.Novellu)
NUORO – “Era un crepuscolo tempestoso, come quando era arrivata la lettera di Portolu Farina; ma il temporale anneriva solo le montagne e il cielo al nord, verso la Barbagia di Orune, mentre ad oriente e a sud una vaporosità d’aurora indorava i monti selvaggi d’Orgosolo e gli azzurri monti di Oliena, e fra gli uni e gli altri l’arcobaleno scendeva dalle nuvole come un fiume di luce dal cielo”. Così scriveva Grazia Deledda nell’Uomo Nuovo, una delle sue Novelle del 1921. E dopo oltre cento anni dai racconti deleddiani, la suggestione dei colori dell’arcobaleno sui cieli nuoresi non è cambiata, come abbiamo potuto apprezzare al termine del temporale di oggi, secondo giorno di primavera