NUORO – Pastori e agricoltori tornano a mobilitarsi per denunciare la persistente crisi che affligge il comparto agro-pastorale della Sardegna.
A Nuoro, epicentro della protesta scattata nella tarda serata di ieri, si è radunato un lungo corteo di auto e mezzi agricoli, partito contemporaneamente da Ottana e dal Sologo, causando forti rallentamenti al traffico sulla Statale 131 DCN. Circa duecento persone (secondo le stime della Questura) – non iscritte e rappresentate da alcuna associazione agricola – provenienti oltre che da Nuorese e Baronia, anche da varie altre parti dell’Isola. A scortarli e ad accoglierli in città un ampio di spiegamento di forze dell’ordine.
La manifestazione di ieri indica che gli operatori del settore non intendono stare a guardare mentre attendono da tempo un incontro con l’assessore e la presidente Todde per pianificare insieme strategie efficaci anziché dover affrontare ogni anno gli stessi problemi e il ricorso a rimedi emergenziali.
Oltre al prezzo del latte, ancora insufficiente a coprire il sempre crescente aumento dei prezzi delle materie prime, c’è la diatriba della mai risolta Lingua Blu e l’imposizione dei vaccini, che a detta dei pastori complica ulteriormente le cose generando mutazioni nel virus, che dopo oltre vent’anni dalla sua comparsa sarebbe già potuto diventare endemico. Poi ci sono i ritardi e il mancato pagamento dei contributi comunitari e dei ristori della Regione (o per meglio dire l’ARGEA) per la moria di pecore degli anni passati mentre continuano i decessi degli animali.
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