NUORO – “Avevo appena cinque anni, non andavo ancora nemmeno a scuola, provate a immaginare cosa ho provato a perdere mia sorellina, mio padre, mia nonna e i miei parenti in un soffio…”. Nando Tagliacozzo, testimone dell’olocausto, questa mattina ha raccontato la propria storia e quella di migliaia di ebrei romani agli alunni delle classi quarta e quinta della scuola primaria Ferdinando Podda, nel corso di un’incontro toccante e ricco di significato tenutosi nell’auditorium della Biblioteca. Il dibattito è stato introdotto dalla dirigente scolastica Miria Cucca e dall’insegnante Maria Luisa Congiu, che hanno sottolineato l’importanza di trasmettere la memoria alle nuove generazioni, ovvero ai futuri cittadini.

Nuoro, l’incontro con Nando Tagliacozzo (foto S.Novellu)
Tagliacozzo, testimone diretto dell’olocausto, nel condividere la propria storia personale, ha risposto alle numerose domande dei bambini, visibilmente coinvolti e commossi. Nato il 13 dicembre 1938, in un’Italia segnata dalle leggi razziali, Tagliacozzo ha raccontato come la sua famiglia fu perseguitata a causa della fede ebraica. Ha descritto le discriminazioni subite, l’espulsione dalle scuole, la perdita di diritti fondamentali e la deportazione e lo sterminio nelle camere a gas dei suoi cari nel campo di concentramento di Auschwitz. Con grande emozione, ha ripercorso i momenti drammatici dell’irruzione dei tedeschi nella sua casa, di come lui, la mamma e il fratellino siano scampati alla cattura (che ha riguardato, invece, la sorellina, la nonna, uno zio e altri parenti) solo perché sul portone mancava la targhetta col cognome, della sua fuga e del rifugio in un convento e, infine, dell’arresto, a causa del tradimento di un amico, del padre e della sua deportazione e uccisione a Auschwitz.

Nando Tagliacozzo, superstite alla Shoah (foto S.Novellu)
Tagliacozzo ha poi affrontato temi complessi come il perdono e la pace, rispondendo alle domande dei bambini con sincerità e profondità. Ha espresso la sua difficoltà nel perdonare, pur riconoscendo la necessità di superare l’odio. Ha parlato del conflitto tra Israele e Palestina, sottolineando l’importanza del dialogo e dell’educazione per costruire un futuro di pace. L’incontro si è concluso con la spiegazione del significato delle “pietre d’inciampo“, un simbolo per ricordare le vittime dell’olocausto.
La testimonianza di Nando Tagliacozzo ha lasciato un segno indelebile nei giovani studenti, offrendo loro una preziosa lezione di storia e di umanità.
LE IMMAGINI: di Salvatore Novellu