Un terremoto politico scuote il Partito Socialista Italiano (PSI) in Sardegna. I segretari delle federazioni provinciali di Sassari, Nuoro, Oristano e Sulcis hanno rilasciato un comunicato stampa congiunto in cui dichiarano la loro netta opposizione alla nascita di un nuovo partito di ispirazione socialista e autonomista, annunciato per il 15 di questo mese a Cagliari.
Roberto Desini (Sassari), Monica Carta (Nuoro), Luca Orrù (Oristano) e Daniele Pani (Sulcis) hanno espresso la loro “estraneità” rispetto a un progetto che, a loro avviso, non rappresenta una “evoluzione del Partito Socialista Italiano in Sardegna”. Secondo i segretari, il rilancio del PSI nell’isola non può limitarsi alla mera affermazione di un’identità socialista, ma necessita di un profondo rinnovamento della classe dirigente e di un coinvolgimento di tutte le energie e sensibilità presenti nel partito.
“Operazioni come quella che si vorrebbe compiere a Cagliari non vanno certo nella direzione auspicata dalla stragrande maggioranza del partito”, affermano i segretari, sottolineando la necessità di rafforzare i temi della cultura socialista, riformista e di sinistra, soprattutto in considerazione degli “orizzonti, vicini e lontani, che la realtà politica ci rappresenta”.
I quattro segretari, convinti di rappresentare la volontà di molti iscritti, hanno annunciato che non parteciperanno ai lavori di costituzione del nuovo “partito socialista e autonomista”, confermando la loro appartenenza al PSI e la loro presenza al prossimo Congresso nazionale di Napoli.
La presa di posizione delle federazioni provinciali di Sassari, Nuoro, Oristano e Sulcis evidenzia una profonda spaccatura all’interno del PSI sardo e solleva interrogativi sul futuro del socialismo nell’isola.