Il 27 febbraio scorso è scaduto il termine per presentare osservazioni o opposizioni riguardo l’individuazione dei siti per il deposito unico di scorie nucleari in Sardegna. Nessun comune ha dato la propria disponibilità ad ospitare il deposito nel proprio territorio, ma nonostante la scadenza, il termine è stato ulteriormente prorogato.

Per riaffermare la volontà dei sardi, ieri il Coordinamento No.Nucle-No Scorie ha organizzato un sit-in sotto i portici del palazzo del Consiglio Regionale, in via Roma. Alla manifestazione hanno partecipato attivisti provenienti da tutta l’isola, che hanno portato striscioni, bandiere e magliette gialle con la scritta “No Iscorias”, a simboleggiare il fermo rifiuto della comunità sarda all’installazione del deposito nucleare.

Durante l’iniziativa, sono stati ribaditi i numerosi atti ufficiali di contrarietà provenienti da diverse istituzioni. Tra questi, le assemblee popolari, le mozioni dei comuni, le dichiarazioni del Consiglio Regionale, della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) Sarda, dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), e del CAL (Consiglio delle Autonomie Locali). Tutti hanno espresso, in modi diversi, il proprio dissenso riguardo a questa proposta.

Quella di ieri è stata la prima di una serie di mobilitazioni organizzate dal movimento, con l’intenzione di sensibilizzare ulteriormente la popolazione e le istituzioni. A questa manifestazione seguiranno altre iniziative in ogni comune, nei porti e negli aeroporti, per continuare a ribadire il rifiuto del progetto.

I sardi restano uniti nel difendere il loro territorio, riaffermando con forza che la Sardegna non sarà il sito per il deposito delle scorie nucleari.

F. N.