Prosegue in Consiglio regionale l’esame del disegno di legge 40 sulla riforma sanitaria. Dopo la discussione generale di martedì, nella seduta di questa mattina l’Aula ha cominciato l’esame degli articoli, con il Centrodestra che è tornato all’attacco sulle motivazioni che hanno spinto la maggioranza ad accelerare sul provvedimento. Due i punti principali su cui gli esponenti della Minoranza continuano a colpire: la priorità data all’intervento legislativo rispetto alla finanziaria e la forte volontà della presidente Todde di commissariare i direttori delle Asl.
Per quanto riguarda il primo punto, la consigliera centrista Alice Aroni ha fatto notare che “il ministero ha pubblicato i dati sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e l’affermazione su cui si basa l’intera legge, ovvero che la Sardegna è tra le ultime d’Italia, non è vera”. I dati infatti sono contenuti nell’ultimo report del ministero della Salute sul monitoraggio dei Lea relativi all’anno 2023, dove l’Isola è una delle tredici regioni che supera la soglia della sufficienza.
A difendere il provvedimento in Aula è quindi intervenuto Roberto Deriu, capogruppo del Partito Democratico: “Non parliamo di una leggina, ma di una legge che facciamo in attuazione dei poteri tipici dell’Autonomia, non certo una banalità”. Poi con sarcasmo ha aggiunto: “Aroni c’ha spiegato che non ci sono cambiamenti da fare, che è tutto a posto, la sanità è perfetta. Quindi dovremmo ritirare la legge e dovremmo confermare a vita gli attuali direttori generali e i responsabili amministrativi”.
Nel corso della seduta, monopolizzata dalla minoranza che non ha risparmiato le stoccate per la debole partecipazione attiva del centrosinistra, c’è stato anche qualche momento di tensione tra i consiglieri Alessandro Sorgia della Lega e Antonio Solinas del Pd. A scatenare il diverbio che ha portato il presidente Comandini a sospendere i lavori per qualche minuto, le parole dell’esponente del Carroccio che si è rivolto all’assessore Bartolazzi dicendo: “Non so se lei abbia il porto d’armi, perché le sparate sue sono all’ordine del giorno”. E ancora: “La presidente Todde ha dato ordine alle sue truppe di anteporre i commissariamenti persino alla legge finanziaria”.
Un punto, quest’ultimo, su cui si è allacciato anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu: «Siete sottoposti al diktat della presidente Todde, vi ha imposto come affrontare questo disegno di legge. E allora qua il tema è un altro, il vero tema è il ruolo del Consiglio: vuole discutere dei temi e affrontarli per i cittadini sardi, oppure vuole svolgere il ruolo di passacarte delle decisioni prese da altri, che non conoscono nemmeno i problemi? Questo è il vero tema, lo dimostra quanto è successo in questi mesi in commissione Sanità».
Il Consiglio tornerà a riunirsi martedì prossimo alle ore 10, con l’approvazione della riforma prevista nel corso della prossima settimana. Intanto la Minoranza è tornata sulle parole dell’assessore Bartolazzi pronunciate martedì in Aula, quando l’esponente della Giunta ha detto che negli ospedali sardi succedono “cose che neanche in Sudan”. I capigruppo Paolo Truzzu, Angelo Cocciu, Umberto Ticca, Antonello Perù e Alessandro Sorgia hanno deciso di consegnare al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, una lettera di scuse al primo ministro del Sudan. «Fare un paragone negativo citando uno specifico Stato è un gesto istituzionalmente grave – scrivono in una nota – che ci costringe a dover porgere le scuse al Primo ministro del Sudan e al suo popolo».