Stesso lavoro, stipendio diverso: a Nuoro la UIL chiede retribuzioni equiparate tra dipendenti regionali e enti locali

Francesco Pirisi

Stesso lavoro, stipendio diverso: a Nuoro la UIL chiede retribuzioni equiparate tra dipendenti regionali e enti locali

di Francesco Pirisi
venerdì 14 Febbraio 2025 - 18:53
Stesso lavoro, stipendio diverso: a Nuoro la UIL chiede retribuzioni equiparate tra dipendenti regionali e enti locali

L'assemblea della UIL COMPARTO Unico (foto F. Pirisi)

«Solo lo Stato potrà consentire che la Sardegna raggiunga l’obiettivo del comparto unico dei dipendenti pubblici». Lo ha detto il segretario generale del Comune di Nuoro (e della Provincia), Vincenzo Zanzarella, durante l’incontro promosso questa mattina dall’UIL, nella sala consiliare del capoluogo nuorese.

Dipendenti pubblici per l’assemblea della UIL (foto F. PIrisi)

LA PROPOSTA – Presenti diversi dipendenti dello stesso municipio, dei comuni del territorio e dell’amministrazione provinciale. Al centro del discorso la proposta di legge in discussione alla Regione, che si propone appunto l’equiparazione giuridica ed economica nel pubblico impiego isolano. Così come avviene nelle altre regioni. E ciò anche per evitare il fenomeno della trasmigrazione dagli enti locali alla struttura regionale, che offre oggi retribuzioni più alte e progressioni di carriere. La UIL ha messo l’obiettivo tra gli impegni prioritari dell’azione sindacale. Come ha spiegato la dirigente Raffaela Murgia: «La legge in discussione alla Regione per noi andrebbe bene, ma non è di facile attuazione. Per arrivare all’obiettivo – ha proseguito Murgia – la Regione stessa dovrebbe dotarsi di nuove competenze in materia, attraverso una modifica dello statuto speciale». Questioni e limiti che si prospettano più forti rispetto a quanto non possa la proposta di legge, che è stata illustrata durante un recente incontro agli amministratori degli enti locali. A cui hanno preso parte i rappresentanti nuoresi. «Ho fatto presente – ha detto il commissario del comune di Nuoro, Giovanni Pirisi – il fatto che a livello statale ci sia un blocco dei fondi sia per le deroghe e sia rispetto alla spesa storica per il pubblico impiego. Senza dimenticare – ha proseguito – l’orientamento in materia della giurisprudenza, che chiede il rispetto dei parametri della finanza pubblica». Molte perplessità sui risultati della norma “in fieri” anche da parte del segretario generale, Zanzarella: «Il comparto unico lo si potrà avere solo se lo Stato vorrà venirci incontro». Da parte del dirigente anche qualche perplessità rispetto all’impostazione del percorso aperto alla Regione: «Il metodo mi sembra sia quello di definire prima l’equiparazione economica e poi quella giuridica. Mentre – ha rimarcato – andrebbe fatto l’esatto contrario, garantendosi in partenza ai dipendenti degli enti locali lo stesso inquadramento dei regionali, che si porterà dietro anche l’equiparazione del trattamento economico». L’integrazione degli stipendi per la verità è già consentita, grazie ai fondi che trasferisce la Regione: «Li dobbiamo utilizzare proprio per ridurre le differenze retributive tra dipendenti di enti diversi». Potranno limitare l’esodo che oggi assottiglia i ranghi nei comuni e nelle Province».

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