NUORO – La gestione di Abbanoa è ritenuta fallimentare e si deve tornare a conduzioni territoriali della risorsa idrica, salvando il diritto all’acqua quale bene pubblico e allontanando i progetti affaristici che si starebbero allineando per l’assalto al settore.
![Nuoro, assemblea pubblica sull'acqua (foto S.Novellu)](https://www.cronachenuoresi.it/wp-content/uploads/2025/01/Assemblea-pubblica-sullacqua-foto-S.Novellu--650x434.jpg)
Nuoro, assemblea pubblica sull’acqua (foto S.Novellu)
Obiettivi e timori, questi, emersi ieri a Nuoro nel corso della prima assemblea del comitato “Acqua pubblica Sardegna”, tenutasi nel pomeriggio nella sala consiliare del municipio. Un incontro rispetto al quale non sono state ininfluenti le ultime vicende sul servizio idrico in provincia, la più recente l’annuncio razionamento con l’erogazione a giorni alterni dell’acqua nei 16 comuni serviti dal potabilizzatore di “Janna ‘e Ferru”, razionamento poi fortunatamente rientrato in seguito alle abbondanti piogge che nei giorni scorsi hanno riempito i bacini. D’estate, poi, c’era stata l’emergenza della Baronia, dove non si poteva più garantire contemporaneamente l’acqua per gli usi civili e agricoli. Problematiche in gran parte imputabili all’insufficiente capacità di accumulo degli invasi e alle perdite nelle reti urbane.
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Nuoro, assemblea pubblica sull’acqua (foto S.Novellu)
In capo a Abbanoa la responsabilità primaria, detta e ribadita durante l’assemblea. «Abbanoa non ha mai funzionato» è stato il giudizio di Giuseppe Delogu, del comitato “Abba Nostra” della Baronia, che ha raccontato le problematiche del suo territorio: «I disservizi sono stato la conseguenza delle carenze nel governo del settore – ha aggiunto – come dimostra il fatto che in Baronia 80 chilometro di rete presentano moltissime perdite». Gli stessi appunti da Michele Pala, già impegnato nel comitato contro l’assalto eolico: «Abbanoa non ha mani funzionato per un problema di visione». Anche l’ex consigliere comunale di Nuoro, Peppe Montesu, ha definito quella della società idrica «una gestione fallimentare». Prospettando come soluzione «un governo da parte dei comuni, che si affidano a un ente gestore, al quale indicare le necessità e chiedere le risposte».
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Mariangela Barca – sindaca di Sarule (foto S.Novellu)
Questo per quanto riguarda i problemi e le relative esigenze legate al servizio quotidiano. A monte c’è la questione di difendere il principio dell’acqua pubblica, che sarebbe già stato messo a forte rischio dalla stessa Abbanoa, costituita dalla Regione nel 2005, in attuazione della legge sul sistema idrico integrato. «Abbanoa ha agito alla stregua di una società privata, non soggetta a controlli, nonostante tra i soci ci fossero i comuni», ha denunciato l’ex consigliera comunale di Nuoro, Mara Sanna. «Ma i sindaci in concreto – ha proseguito – non hanno mai contato nulla».
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Giovanna Casagrande (foto S.Novellu)
Tra le cause di ciò, «il fatto che quella sarda è la classe più subalterna che esista», ha commentato Giovanna Casagrande, oggi promotrice del comitato, che mira a riunire forze in tutta l’isola. «La battaglia sul governo dell’acqua va legata a un discorso più ampio di salvaguardia delle ricchezze dell’ambiente. Mentre oggi – ha proseguito – si spezzetta il settore, con un discorso separato per la materia energetica, dove la Sardegna è pensata dagli speculatori come l’“interruttore” che deve fornire la luce a tutta l’Europa». Una vertenza che si apre, dunque. Fatta di denunce e proposte di soluzioni, che vorrebbe scalzare «l’idro-mostro chiamato Abbanoa».
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Ester Satta – sindaca di Olzai (foto S.Novellu)
A dare manforte nella sala del municipio anche diversi amministratori civici del passato recente. Dai citati Montesu e Sanna, agli altri ex consiglieri comunali nuoresi, Graziano Siotto e Paolo Fadda, insieme all’attivista politico Paolo Pirisi. Per chiudere con Ester Satta e Mariangela Barba, già sindache rispettivamente di Olzai e Sarule. Proprio da Olzai l’esempio virtuoso di una gestione autonoma, difesa con decisione nel momento in cui la si voleva annettere ad Abbanoa. Che oggi assicura acqua cristallina e sufficiente ai bisogni.