Abbanoa lancia l’allarme: “nel Nuorese acqua solo per 4 mesi”

Salvatore

Abbanoa lancia l’allarme: “nel Nuorese acqua solo per 4 mesi”

Il presidente di Abbanoa: "Per questo dobbiamo attuare le restrizioni"
mercoledì 15 Gennaio 2025 - 14:53
Abbanoa lancia l’allarme: “nel Nuorese acqua solo per 4 mesi”

Il presidente di Abbanoa Giuseppe Sardu

La siccità stringe la sua morsa sul Nuorese. A partire dal 27 gennaio, ben 15 comuni saranno soggetti a restrizioni idriche, con l’erogazione dell’acqua a giorni alterni. Una decisione drastica, ma necessaria, secondo Abbanoa, per salvaguardare le scorte idriche degli invasi di Olai e Govossai, ormai prossime all’esaurimento.

L’ALLARME DI ABBANOA – “Al momento, senza restrizioni e senza pioggia, a disposizione per i comuni serviti dai due bacini”. Con questo dato il presidente del Cda di Abbanoa, Giuseppe Sardu, ha ribadito la necessità di procedere alle chiusure dell’erogazione idrica a giorni alternati, a partire da lunedì 27 gennaio, nei comuni serviti dall’acquedotto di Jann’e Ferru: Nuoro, Bolotana, Fonni, Gavoi, Lei, Lodine, Mamoiada, Ollolai, Oniferi, Orgosolo, Orani, Orotelli, Ottana, Sarule e Silanus. Dorgali e Oliena escono dalla mappa delle restrizioni perchè saranno alimentate direttamente dalla sorgente di Su Gologone. A Nuoro, in due incontri distinti con le associazioni di categoria e con i sindaci, il presidente Sardu, insieme al direttore generale Stefano Sebastio e ai tecnici del distretto di Nuoro, ha fatto il punto sulle attività necessarie per affrontare al meglio la crisi idrica di questi giorni. Presenti l’amministratore straordinario della Provincia di Nuoro Giuseppe Ciccolini, il presidente dell’Egas Fabio Albieri e i vertici della Protezione civile regionale. Di fondamentale importanza è stato ritenuto il tema del censimento degli accumuli per avere una mappatura precisa e puntuale delle strutture. È stata poi garantita una particolare attenzione al comune di Nuoro, mentre Abbanoa è a caccia di fonti alternative, dai pozzi alle sorgenti.

LE SOLUZIONI – Sono in corso gli interventi per sfruttare tutta la quantità di risorsa idrica che possono garantire i due invasi. È operativo il sistema di pompaggio che consente già ora di dirottare verso il potabilizzatore di Jann’e Ferru tutta la quantità d’acqua disponibile nel lago Govossai, che ha maggiore capacità di riempimento. A Olai, l’invaso con i livelli più in sofferenza, verrà realizzata una presa con zattera che consentirà di attingere anche sotto il livello dell’opera di presa della diga. Saranno accelerate le procedure per interconnettere i due invasi, in modo da trasferire l’acqua in eccesso dal piccolo invaso di Govossai verso Olai, molto più capiente con una capacità di invaso di 14 milioni di metri cubi. Attualmente sono disponibili circa 4 milioni di metri cubi tra i due invasi tanto da aver fatto innalzare l’allerta a “livello di pericolo”. La situazione è costantemente monitorata per verificare gli effetti positivi che potrebbero riscontrarsi con le precipitazioni previste per i prossimi giorni. «Non stiamo parlando di una emergenza temporanea, ma di una criticità cronica che questo territorio si trascina da sempre e che richiede interventi strutturali – ha  dichiarato per quanto riguarda l’emergenza l’assessore regionale all’Ambiente Laconi – Ci stiamo preparando al cambiamento climatico con piani concreti di mitigazione e adattamento, perché non abbiamo alternativa. La Protezione civile – assicura l’esponente della Giunta Todde – sarà al fianco dei comuni con interventi tempestivi e mirati, tra cui la mappatura delle esigenze, la priorità alle situazioni più urgenti e il supporto tecnico-operativo».

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