Mappatura degli edifici pubblici e ricerca di sorgenti e pozzi. È scattato lo stato di allerta nei 16 comuni del Nuorese, dove dal 27 gennaio ci sarà l’erogazione dell’acqua a giorni alterni. Alla base della decisione, da parte di Abbanoa, la riduzione delle riserve negli invasi del Govossai e di Olai, appena a un quinto della capienza. Coinvolti nella stretta della società idrica Nuoro e i centri del suo circondario, una fetta della Barbagia e del Marghine, che sono serviti dal potabilizzatore di “Janna e’ ferru”.
SI CERCANO NUOVE SOLUZIONI ALL’EMERGENZA IDRICA – Gli interventi per gestire l’emergenza riguardano il controllo della funzionalità delle cisterne di scuole, municipi, centri sociali e caserme. In qualche caso – come a Silanus – l’amministrazione civica sta provvedendo ora all’installazione. Nello stesso tempo i tecnici di Abbanoa faranno una verifica nei 16 centri, per verificare lo stato delle falde sotterranee e dei pozzi presenti. Se le quantità dovessero rivelarsi consistenti le si potrà incanalare nella rete urbana, così da integrare i quantitativi disponibili. Il punto sulla situazione sarà fatto domani mattina alle 12 con le associazioni di categoria e alle 15 con i Comuni in Provincia.
L’INCONTRO – L’incontro è stato convocato dall’amministratore unico. Giuseppe Ciccolini. Sarà presente la diridenza di Abbanoa e i sindaci dei comuni interessati alle restrizioni. Riunione che si affianca al tavolo aperto alla Regione, per governare l’emergenza. I sindaci ribadiranno la richiesta che s’intervenga sulle perdite nelle condotte adduttrici e reti urbani, dove attualmente si spreca una parte dell’acqua immessa in circolo.