Cadeddu (Confesercenti): “L’acqua è un diritto primario. Il razionamento sarà la morte delle imprese locali”

NUORO – Sulle misure urgenti introdotte a breve dall’Ente di gestione del servizio idrico in Sardegna Abbanoa, rese note lo scorso 09 gennaio per tentare di arginare la crisi idrica del territorio del Nuorese, interviene il presidente della Confesercenti Nuoro e Ogliastra Roberto Cadeddu il quale sottolinea come queste debbano necessariamente essere inserite in un ambito più ampio di quanto considerato fino a oggi.

“Crediamo – spiega – che non si siano presi in considerazione gli impatti che tali restrizioni generano, in un territorio già ampiamente falcidiato da una crisi economica che stenta a risolversi, in una mancanza di condivisione che allarma tutto il tessuto economico e sociale del capoluogo barbaricino e dell’intero territorio Nuorese. Decisioni così non possono ricadere sulla testa degli imprenditori. Quanto emerge dalle comunicazioni di Abbanoa non entrando nel merito della bontà degli intenti dell’Ente stesso, esclude le parti sociali dall’essere parte integrante di un contesto collaborativo e sinergico”.

“Il razionamento a giorni alterni della fornitura dell’acqua – prosegue – è una soluzione che danneggia ulteriormente la condizione già precaria di molte imprese locali, che si vedranno costrette a operare solamente nei giorni di fornitura e a chiudere le proprie saracinesche nelle giornate di restrizione. Pertanto, saranno costrette a ridimensionare la propria attività con conseguenze disastrose soprattutto nell’ambito dell’occupazione. Lo scenario che si apre, dunque, non fa prevedere nulla di buono, e dobbiamo renderci conto che le imprese che operano nel mondo della ristorazione e del food and beverage in generale, sono linfa vitale per la nostra economia e costringerle a lavorare in tali precarie condizioni ne preclude il futuro imprenditoriale”.

Le misure che scatteranno a partire dal prossimo 27 gennaio, dunque, pur giustificate da esigenze contingenti, rappresentano un grave rischio per un territorio che non può permettersi il lusso di perdere una sola impresa, un solo posto di lavoro. “Chiediamo – conclude Cadeddu –  che venga convocato a brevissimo un tavolo di confronto con il Presidente dell’ente Abbanoa, con il Commissario del Comune di Nuoro e con l’Amministratore Straordinario della Provincia di Nuoro, così da poter far emergere le motivazioni del tessuto imprenditoriale. Serve un impegno collettivo e condiviso dove i principi di partecipazione e ascolto siano veramente attuati per il bene delle imprese e dei cittadini. Il razionamento non può diventare la norma, ma deve rappresentare un punto di partenza per un cambiamento radicale nelle politiche di gestione idrica”.

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Salvatore