La voce di Cinzia Seddone risuonerà forte nell’auditorium della Biblioteca Satta domani (venerdì 10 gennaio) alle 18. Con il suo libro “Come una fenice”, la scrittrice nuorese ha di rompere il silenzio e denunciare una realtà troppo spesso nascosta: la violenza domestica. La sua storia, apparentemente ordinaria, si trasforma in un drammatico racconto di sopraffazione e paura. Un amore che si rivela essere un incubo, un crescendo di maltrattamenti psicologici e fisici che ha segnato profondamente la vita dell’autrice del libro – denuncia.
UNA DONNA COME TUTTE – Cinzia è una donna che sin dall’adolescenza si innamora di un uomo all’apparenza meraviglioso, ma che ad un certo punto inizia a mostrare il suo vero volto. Prima gli insulti, poi il primo schiaffo che in breve diventa un pugno, calci e umiliazioni, secondo una sequenza ben nota. E inizialmente, come tutte le vittime, anche Cinzia tende a giustificare il gesto, a sottovalutare il comportamento, fenomeno che invece non deve mai essere ridimensionato. Da quel momento inizia la spirale di violenza che diviene una costante del rapporto. Un incubo nel quale la donna rimane intrappolata per lunghi 30 anni. Quella appena descritta non è la trama di un romanzo noir ma una storia vera e la protagonista è una donna nuorese che 15 anni fa è letteralmente scappata dalla città per sottrarsi a una vita fatta di violenze e minacce.
LA STORIA DENUNCIA – La presentazione del libro sarà l’occasione per riflettere su un problema ancora troppo diffuso e per sottolineare l’importanza di una rete di sostegno alle vittime. “Come una fenice” è un simbolo di rinascita e di speranza. Cinzia Seddone, dopo aver attraversato le ceneri della violenza, è risorta più forte di prima, diventando un esempio per tutte le donne che lottano per la loro libertà