Nasce a Macomer, o meglio ritorna, il Centro Anti Violenza, che si mette a disposizione di tutte le persone, soprattutto donne, vittime delle diverse espressioni della violenza domestica ma anche in altri contesti sociali. L’incontro, organizzato dall’Unione dei Comuni del Marghine, promotore del servizio, e dal Centro Antiviolenza stesso, è servito a presentare l’iniziativa ufficialmente, con grande partecipazione di pubblico, e il patrocinio del comune di Macomer, nel salone Castagna. Ha introdotto i lavori il Presidente dell’Unione dei Comuni Franco Scanu. Come si diceva si tratta di un ritorno dal momento che , alcuni anni fa, era partita una iniziativa analoga, come ha spiegato l’allora presidente dei sindaci del distretto, sindaca di Birori, Silvia Cadeddu. Subito era parso chiaro che il triste fenomeno era presente anche in zona, considerato il numero di persone che si erano rivolte al centro. Poi il periodo successivo ci sono state delle difficoltà e poi l’interruzione. Il centro vede occupate alcune figure professionali come 2 psicologhe ed un’assistente sociale , accanto ad altre attivabili a chiamata, come consulente legale e mediatore culturale. L’equipe, nelle figure delle dottoresse Paolangela Bulla, Mariella Attene e Ilaria Muredda, del Centro Anti Violenza e Anna Morittu del PLUS di Macomer, hanno spiegato le diverse espressioni della violenza e gli interventi a favore della emancipazione delle donne.
Si tratta purtroppo di una triste varietà di azioni che, accanto alla violenza fisica, contempla anche altre forme, che possono essere psicologiche, sessuali, persecutorie e via tristemente dicendo. Per fortuna il Centro può offrire oltre che l’ascolto, che può essere chiesto in tutti i modi, anche l’accoglienza, il supporto psicologico , la tutela legale, nonchè l’orientamento al lavoro ed all’autonomia abitativa. Per le straniere ci può essere anche una mediazione culturale e linguistica. All’iniziativa non poteva mancare, naturalmente, il Distretto Sanitario, come ha spiegato la direttrice Maria Giovanna Porcu, nel quadro della formazione del personale, nell’ambito di una rete antiviolenza e del suo coordinamento. All’incontro, inoltre, non potevano mancare le forze dell’ordine. Il capitano dei carabinieri Giovanni Maria Seu e il maresciallo Giovanni Battista Pinna, hanno illustrato le modalità di denuncia di violenza e il famoso ammonimento del questore. Il commissario Federico Farris ha invece illustrato il così detto Codice Rosso, ovvero l’apposita legge che si propone di tutelare le vittime di maltrattamento, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni, nell’ambito della convivenza domestica. L’incontro è stato seguito, con grande interesse, da un folto pubblico.