NUORO – È stata svelata oggi l’incredibile e rocambolesca fuga di Marco Raduano, il boss foggiano evaso dal carcere di Badu ‘e Carros lo scorso febbraio. Quella di Raduano è stata una fuga ben organizzata, questo il primo dettaglio emerso oggi in occasione della conferenza stampa organizzata per le 11.30 di oggi dalle Procure di Nuoro, Cagliari, Bari e Venezia, nel corso della quale sono stati forniti tutti i dettagli sull’evasione del boss foggiano avvenuta il 24 febbraio del 2023.
DALLA SARDEGNA ALLA CORSICA – Il procuratore distrettuale di Cagliari Rodolfo Sabelli ha sottolineato che dopo essere evaso dal carcere barbaricino, attraverso l’utilizzo di lenzuola annodate per creare una sorta di scala e un gancio per sostenerle, una volta fuori, Raduano si è diretto verso Bitti per poi scomparire nel nulla.
I DETTAGLI DOPO LA FUGA – Una volta superato il muro di cinta del carcere ed essere fuggito da Nuoro, Raduano si sarebbe recato tre giorni a Bitti , vivendo poi in una tenda per quattro mesi in una zona impervia della Sardegna. Per un anno è riuscito così a sfuggire alle forze dell’Ordine fino al primo febbraio di quest’anno, quando è stato catturato in Corsica. Ma la fuga non sarebbe stata possibile senza l’aiuto di una vasta rete di complici, 14 dei quali sono stati raggiunti oggi da altrettante misure cautelari. Un’organizzazione perfetta, che avrebbe permesso al boss di muoversi liberamente e di sfuggire alla cattura. La sua latitanza si è conclusa in Corsica, dove è stato arrestato lo scorso febbraio. Una storia che sembra uscita da un film e che oggi ha chiuso il cerchio.