Nuorese e Ogliastra: estate da record ma il turismo ha bisogno di una svolta

Salvatore

Nuorese e Ogliastra: estate da record ma il turismo ha bisogno di una svolta

Nonostante i numeri positivi, il futuro del turismo in Sardegna Centrale è ancora incerto. La mancanza di una visione di lungo termine, l'assenza di dati aggiornati e la difficoltà a valorizzare il patrimonio culturale e ambientale rischiano di compromettere la crescita del settore.
mercoledì 04 Dicembre 2024 - 09:53
Nuorese e Ogliastra: estate da record ma il turismo ha bisogno di una svolta

Uno scorcio della spiaggia di Cala Gonone (foto S.Novellu)

Il Nuorese e l’Ogliastra hanno registrato un’estate turistica da record nel 2024, con un aumento delle presenze del 5% rispetto all’anno precedente. Un risultato positivo che, però, nasconde diverse criticità e pone interrogativi sul futuro del settore.

«Ci sono state punte superiori all’8% rispetto all’anno precedente. C’è però ancora molto da fare soprattutto per mettere a sistema e valorizzare il nostro potenziale culturale e creativo e i nostri asset ambientali – sottolinea il presidente della Sezione Turismo e Imprese culturali della Confindustria Sardegna Centrale Giovanni Derosas –. Sta cambiando il modo di organizzare le vacanze e le scelte di viaggio dipenderanno sempre più dalla ricchezza culturale e ambientale delle destinazioni. In questo senso la Sardegna centrale ha un enorme potenziale ma andando a guardare i dati camerali nel Nuorese e in Ogliastra il sistema produttivo culturale e creativo produce meno del 3% del PIL e dà lavoro ad appena il 3% degli occupati. Siamo agli ultimi posti in Italia, con dati in peggioramento rispetto al periodo prima della pandemia. Ciò significa che il nostro pregevole patrimonio culturale e ambientale al di là di poche nicchie è poco conosciuto, pochissimo valorizzato in un’ottica produttiva, si fatica a integrarlo con l’offerta turistica. Dobbiamo fare di più sul fronte delle infrastrutture e delle info-strutture, con punti di assistenza e di informazione al visitatore che da noi sono carenti e spesso del tutto assenti. Altro tasto dolente è la mancanza di dati aggiornati che consenta di monitorare e pianificare. Servono poi politiche efficaci che diano slancio al turismo montano. Manca però una visione regionale d’insieme che consenta una progettualità integrata capace di esprimere al meglio le potenzialità di ogni territorio che procede in ordine sparso. Per chiediamo alla Regione di attivare una regia unitaria per proporre la Sardegna e i suoi tanti territori all’interno di una strategia di valorizzazione unica ed efficace».

Le spiagge incantevoli e il mare cristallino continuano ad attrarre turisti da tutto il mondo. Tuttavia, come sottolinea Mattia Pilosu del Gruppo Cala Ginepro, “è difficile uscire dalla logica del turismo balneare senza intervenire seriamente sui trasporti”. La mancanza di collegamenti efficienti e la continuità territoriale rimangono un ostacolo allo sviluppo di un turismo più diversificato.

La siccità e la carenza d’acqua hanno messo a dura prova il settore turistico. “Abbiamo salvato la stagione grazie ai dissalatori”, afferma Giovanni Sanna del gruppo Studio Vacanze. La dipendenza da soluzioni temporanee e costose evidenzia l’urgenza di trovare una soluzione strutturale al problema idrico.

Nonostante i numeri positivi, il futuro del turismo in Sardegna Centrale è ancora incerto. La mancanza di una visione di lungo termine, l’assenza di dati aggiornati e la difficoltà a valorizzare il patrimonio culturale e ambientale rischiano di compromettere la crescita del settore.

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