Demontis, l’apneista nuorese campione mondiale: “Un fiore alle donne, mentre sogno le paralimpiadi 2028”

NUORO – L’apneista nuorese Ottavio Demontis è stato nei giorni sorsi tra i testimonial degli spot della Rai contro la violenza sulle donne. Attimi nel fondo della vasca, vestito in jeans e camicia, con una donna a fianco, a cui tende un fiore e accompagna lontano dal male. «Mi ha fatto piacere prestare la mia figura di sportivo in una scena simbolica di grande valore civile e umano».

Ottavio Demontis

LE MEDAGLIE – Un’iniziativa condivisa da Rai, Federazione e Coni. Gli scatti a Lignano Sabbiadoro, nel Friuli Venezia Giulia. Luogo caro all’atleta nuorese, perché tra il 2023 e quest’anno vi ha fatto incetta di medaglie, nei mondiali paraolimpici indoor. La vicenda di Ottavio è infatti quella di uomo che grazie allo sport ha superato l’handicap dell’amputazione di una gamba, quando aveva appena sette anni.

VINCERE LA MALATTIA – «Il sarcoma di Ewing, uno dei tumori più aggressivi per muscoli e ossa – racconta – aveva invaso il mio corpo. L’ultimo tentativo l’amputazione della gamba – continua nel racconto – che alla fine mi ha salvato, quando i medici mi avevano dato sette giorni di vita». A 42 anni da quel passaggio cruciale Ottavio Demontis si prepara per gli Word Games, in Cina, che potrebbero aprirgli le porte alle olimpiadi del 2028, a Los Angeles: «Sarò presente con la squadra italiana di apnea – spiega – tra gli atleti diversamente abili. Spero ardentemente di vincere – continua Demontis – e andare alle olimpiadi, che è il sogno di ogni agonista».

IL SOGNO REALIZZATO – Ottavio sarà in gara nell’apnea dinamica con attrezzi, ossia con le pinne. Vi arriverà dopo campionati sardi, nazionali e mondiali in cui è salito sempre sul podio. Il botto quest’anno a Lignano, con la conquista dell’oro mondiale. La sua performance: 127 metri sotto il pelo dell’acqua. Vi ha aggiunto l’argento nella apnea statica, con un tempo di 6 minuti in apnea. Le prove del trionfo sempre ai mondiali, quelli del 2023, con tre argenti, in altrettante specialità. I successi non sono certo frutto del caso: «Mi alleno due volte la settimana a Olbia, con la mia squadra di apnea – racconta ancora l’atleta nuorese – e tre giorni in palestra, a Nuoro». Il resto è affidato all’alimentazione e insieme a quello che chiama il protocollo meditativo, che l’accompagna nella sua giornata, compreso il tempo del lavoro: «I risultati nell’apnea, come in ogni sport – dice – sono frutto della sinergia tra mente e corpo. Sott’acqua devi imparare a gestire emozioni e movimenti, evitando tutto ciò che ti toglierebbe quel poco di ossigeno ancora presente». Giorni, anni di preparazione, e ancor prima di convinzione su quello che si fa: «L’attività sportiva mi ha dato la possibilità di superare la menomazione – racconta – e sorridere alla vita, che ti dà sempre un’opportunità, anche quando tutto parrebbe doverti crollare addosso». Quella che idealmente ha voluto dare a tutte le donne, vittime di violenza. Con un fiore che è anche un invito a lottare e rinascere. Con lo sport, l’agonismo, alle porte della prossima olimpiade.

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Published by
Francesco Pirisi