NUORO – “Bisogna impedire a questo cervello di pensare“. Così, con brutale sincerità, un gerarca fascista motivò l’esigenza di incarcerare il pensatore comunista Antonio Gramsci, le cui idee erano in grado di scardinare qualsiasi sistema politico, tanto più se ottuso e feroce come quello mussoliniano. Il carcere è fin dalla storia più antica l’istituzione totale per eccellenza, quella nella quale più di altre un uomo è padrone completo delle sorti di un altro essere umano. Però la cella è stata anche un luogo privilegiato di produzione letteraria. Purtroppo nell’attualità offre invece un desolante panorama di abusi e di violenze.
Se ne parlerà nel Martedì Letterario del 26 novembre nella sala del Bar Cambosu di piazza Vittorio Emanuele col consueto orario di inizio delle 18. Dopo l’introduzione di Angelo Altea, interverranno l’educatore sociale Gianfranco Oppo e la Garante dei detenuti Giovanna Serra.
Nel solo 2024 ci sono stati ben 80 suicidi in carcere, mentre decine di agenti di polizia penitenziaria sono stati arrestati con l’accusa di essere gli autori di vere e proprie torture contro i detenuti. Due facce di uno stesso problema, che la politica rifiuta di affrontare nella sua complessità, preferendo rimuoverlo con l’approvazione di nuove fattispecie penali e l’inasprimento delle pene per i reati sociali (per esempio per coloro che scendono in piazza per rivendicare i loro diritti).
E’ prevista la trasmissione in diretta sulla pagina Facebook I Martedì Letterari e – da mercoledì – sulla omonima pagina di Youtube.