COLDSPRING – Maria Lai torna negli Stati Uniti e tele, fili e telai ripercorrono il viaggio di un’artista figura chiave dell’arte italiana del secondo Novecento. Dal 15 novembre 2024 al 28 luglio 2025, Magazzino Italian Art presenta ‘Maria Lai. A Journey to America’ , la prima retrospettiva in USA a lei dedicata, con circa cento opere che ripercorrono una carriera a cavallo tra la tradizione della nativa Sardegna, l’Arte Povera e l’influenza della cultura americana sulla scena artistica internazionale.
Curata dalla direttrice artistica di Magazzino Paola Mura, la mostra offre una ricca panoramica della produzione dell’artista morta nel 2013 a 93 anni dagli esordi degli anni ’50 fino agli anni Duemila, con un focus sulla sua sperimentazione nell’arte collettiva e relazionale. Concetti che vengono espressi principalmente attraverso la cucitura, la tessitura, ossia il suo modo di immaginare mondi, di riflettere sulle parole, di tessere relazioni. “Essere è tessere – ha spiegato la curatrice – ed esistere è tessere relazioni. Le prime Tele cucite risalgono all’inizio degli anni ’70, dopo il suo ritorno dal suo viaggio a Montreal e a New York. Si tratta di composizioni di stoffe affini alle ricerche di Burri e Fontana in cui la tela non è più solo supporto ma elemento fondante. Qualche anno dopo crea i primi Libri cuciti, lavori di stoffa in cui la parola cucita è illeggibile”.
“Quando ci siamo imbattuti nel lavoro di Maria Lai tre decenni fa – spiegano Nancy Olnick e Giorgio Spanu, fondatori di Magazzino – abbiamo capito subito che era essenziale per lo sviluppo dell’Arte Povera. Eppure, il suo ruolo è ancora poco riconosciuto. Siamo onorati di presentare al pubblico americano il suo lavoro”.
Divisa in sezioni che fino a un certo punto seguono una sequenza temporale, la mostra presenta un significativo corpus di opere della collezione di MIA, (il museo a Cold Spring diretto da Adam Sheffer che promuove la conoscenza e l’apprezzamento pubblico dell’arte italiana del dopoguerra e contemporanea in Usa) e di altre raccolte private americane e di istituzioni italiane, tra cui, Fondazione Maria Lai, Fondazione di Sardegna, MAN – Museo d’arte della Provincia di Nuoro, Museo di Aggius, Musei Civici di Cagliari, MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea Matera, Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna e con il contributo di Ilisso Edizioni. Le opere esposte narrano la sua storia evidenziando la portata innovativa di questo viaggio, nello spazio, nel tempo e nell’arte, che muove dalla Sardegna, per allontanarsene e poi di nuovo tornare.
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