Stop all’autonomia differenziata: la Consulta dà ragione alla Sardegna

Salvatore

Stop all’autonomia differenziata: la Consulta dà ragione alla Sardegna

giovedì 14 Novembre 2024 - 20:39
Stop all’autonomia differenziata: la Consulta dà ragione alla Sardegna

Alessandra Todde

La Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di numerosi passaggi della legge sull’autonomia differenziata. La presidente della Regione Alessandra Todde esprime piena soddisfazione perché i giudici costituzionali hanno ritenuto fondate le ragioni illustrate nel ricorso sardo. Tutte le disposizioni dichiarate incostituzionali, infatti, figurano tra quelle impugnate dalla Regione Sardegna, la quale colleziona tra le regioni ricorrenti il più alto numero di motivi di impugnazione accolti. A riprova del fatto che l’iniziativa sarda non aveva carattere pretestuoso, né era indotta da motivazioni propagandistiche, ma era sinceramente animata dal proposito di contribuire al ripristino della legalità costituzionale violata. In particolare viene ribadito dalla Corte che questa legge non si può applicare automaticamente alle Regioni speciali come la Sardegna. “Grazie a questa fondamentale pronuncia – esulta Todde -, che scrive un pezzo importante della storia del regionalismo italiano, possiamo finalmente reimpostare su basi più solide il rilancio di una nuova stagione di riforme del regionalismo speciale e ordinario, che vedrà la Sardegna in prima linea nella difesa e nello sviluppo del principio autonomistico”.

“Come più volte dichiarato – prosegue – la Sardegna non può accettare una legge che mina la nostra specialità, che ci danneggia e che rappresenta una minaccia per il principio fondamentale di uguaglianza tra tutti i cittadini. Per come è stata pensata, questa è una legge che favorisce le Regioni più ricche a discapito dell’equità e della solidarietà nazionale oltre che delle prerogative costituzionali che ci sono state riconosciute attraverso il nostro Statuto. La Sardegna si è battuta con tutti gli strumenti possibili per difendere la Costituzione, i diritti, l’uguaglianza e la dignità dei sardi e di tutti i cittadini”.

Giuseppe Conte (M5s)

Giuseppe Conte (M5s)

L’ITALIA È UNA E SOLIDALE – Sulla vicenda interviene anche il leader del MoVimento Cinque Stelle Giuseppe Conte: “Oggi la Corte Costituzionale frena il progetto di autonomia con cui Meloni, Salvini e Tajani volevano fare a pezzi il tricolore e la nostra unità. La Consulta ha bocciato la riforma in tanti punti cardine: nella determinazione dei Lep con Dpcm del governo esautorando il Parlamento, nella previsione di trasferire intere materie e non specifiche funzioni legislative, nei criteri di finanziamento delle funzioni trasferite, nella violazione dei vincoli di solidarietà nel concorrere agli obiettivi di finanza pubblica, nell’incapacità di distinguere Regioni a statuto ordinario e Regioni a statuto speciale e in tante altre questioni che smantellano l’impianto complessivo e i più specifici pilastri del malsano progetto autonomistico perseguito dal governo. L’Italia è una e solidale, la difenderemo sempre, con la massima determinazione. Con la più intensa passione. Se ne facciano una ragione”.

Luca Zaia

Luca Zaia

L’AUTONOMIA NON È DIVISIVA MA UN’OPPORTUNITÀ – “La Corte Costituzionale ha confermato la legittimità della legge sull’autonomia differenziata, sancendo ancora una volta che il nostro percorso è in linea con la Costituzione. È una conferma importante e rappresenta un passaggio storico per il Veneto e per tutto il Paese”: questa la lettura della vicenda Autonomia Differenziata fatta presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando la sentenza della Consulta e spiegando che gli esperti della regione “vigileranno. Questo verdetto, di cui attendo di leggere il dettaglio delle motivazioni, rafforza il lavoro svolto negli anni e conferma che l’autonomia non è una questione divisiva, ma un’opportunità per dare voce e valore a ogni singolo territorio, nel rispetto dell’unità della Repubblica – spiega -. La riforma dell’autonomia con questa legge ha aperto un dibattito e riforme importanti per questo Paese. L’alternativa sarebbe stata un’accettazione stantia e supina di un centralismo che nei decenni ha prodotto molti danni, con 3mila miliardi di debito pubblico e cittadini che talvolta, inaccettabilmente, spesso costretti a curarsi fuori dalla propria regione. Questo percorso ha il merito di aver dato vita a un dibattito assolutamente costruttivo“.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi