NUORO – Al via nel prossimo fine settimana l’edizione 2024 di Mastros in Nùgoro. La manifestazione e tutte le novità in cartellone è stata presentata questa mattina nell’aula consiliare di Nuoro dal commissario straordinario Giovanni Pirisi, alla presenza di Roberto Cadeddu, presidente dell’ASPEN, di Agostino Cicalò, presidente della Camera di Commercio, di Stefano Lavra, presidente dell’ISRE, e di Antonio Cosseddu, nuovo direttore del Museo Archeologico Asproni.
«Quest’anno abbiamo incentrato la manifestazioni sulle dimostrazioni di alcune espressioni dell’artigianalità e dellenogastronomia di Nuoro: ceramica, l’orificeria, su filindeu, gli accessori ecosostenibili, manufatti di carta e rilegatoria artistica, lavorazione del formaggio e di pasta fresca. Penso sia un approccio condivisibile, che forse è il caso di esportare anche negli antri centri in cui si svolge la manifestazione», ha esordito così Giovanni Pirisi nella presentazione della tappa nuorese di Autunno in Barbagia.
Oltre a questo: mostre fotografiche, una dimostrazione della vestizione delle quattro fogge di abiti tradizionali nuoresi; la proiezione del docufilm Astringhìe – In Santu Predu ant pesau unu ballu, di Vittoria Soddu; una rassegna di organetto e un concento itinerante; la rassegna Coros in Cresia con una serie di concerti nelle chiese caratteristiche di Santu Predu «Col coinvolgimento – come ricorda il coordinatore Alessandro Catte – dei cori di ispirazione popolare della città di Nuoro, ovvero quelli che hanno un forte legame col territorio».
Nel quartiere di Santu Predu, inoltre, sono previste passeggiate culturali tra vie e vicoli, case d’epoca, per ricordare aneddoti legati a figure come Grazia Deledda, Francesco Ciusa, Sebastiano Satta e gli altri grandi nuoresi del passato. Le passeggiate sono gratuite ma vanno prenotate.
«Vogliamo riportare la manifestazione al suo spirito originario- ha chiarito Cadeddu – , ovvero non più una semplice fiera dello street food, che serve e fa economia ma è un’attività che si può fare in qualsiasi via di qualunque città. Noi dobbiamo puntare sui prodotti che nascono qui, facendo vedere come nascono, e questo discorso vale sia per quanto riguarda il cibo ma allo stesso modo per l’artigianato. Nuoro deve riassumere un ruolo di capoluogo del territorio, e per questo propongo al Comune di istituire a Nuoro una seconda data, magari a conclusione di Autunno in Barbagia, in cui raccogliere il meglio delle produzioni del territorio, e di premiarne i migliori creatori».
«A distanza di 26 anni – ha aggiunto Cicalò – di attività Autunno in Barbagia voglio smorzare le polemiche su quello che è diventata nel tempo la manifestazione. I limiti di cui ci accusano sono esattamente il grande valore della manifestazione stessa, l’espressione di quello che rappresentiamo e di quello che è il nostro territorio, nel bene e nel male. E se non fosse così forse non sarebbe nemmeno particolarmente interessante. Il grande merito dell’iniziativa è proprio delle singole comunità che al momento di Autunno in Barbagia si riuniscono per offrire il meglio di sé. Fonni ad esempio, quest’anno, date le tragedie che l’hanno vista protagonista ha deciso di annullare il proprio appuntamento, proprio perché non avrebbe potuto garantire il massimo ai propri visitatori. Per questo, ancora dopo 26 anni, Autunno in Barbagia continua a piacere».
«L’ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico) – ha detto Stefano Lavra, presidente dell’ISRE – ha voluto partecipare a questa iniziativa con i propri musei, che rimarranno aperti fino alle ore 20,00, dove saranno organizzati laboratori, concerti e una mostra delle nostre pubblicazioni edite nel corso degli anni, pubblicazioni che hanno fatto la storia dell’etno-antropologia».
«Abbiamo colto l’occasione per riuscire ad esserci – ha commentato entusiasta Antonio Cosseddu – , con aperture straordinarie il sabato pomeriggio e la domenica mattina, avendo in questo modo la possibilità di far accedere al museo chi, per vari motivi, nel corso dell’anno ne è impossibilitato. Per l’occasione sarà inaugurato una mostra che consentirà di scoprire le esplorazioni in grotta e di altre attività collaterali. Il museo si apre poi alla musica con un concerto nel cortile del museo». S.Nov.