Sono arrivati oggi due missive da parte di due società energetiche che diffidano il Consiglio regionale dal prendere decisioni su materie di competenza statale. A darne notizia questa mattina è stato il presidente dell’Assemblea Piero Comandini durante i lavori sul disegno di legge per le Aree idonee in materia di rinnovabili (APPROFONDISCI). Una comunicazione accompagnata dallo sdegno dello stesso Comandini: “Due diffide che intendono minare la libertà dei consiglieri” ha detto in Aula. “Fino a quando sarò presidente di quest’Aula nessuno si potrà permettere di porre condizioni o minacciare il Consiglio con iniziative di disturbo”. Subito è arrivata la solidarietà del capogruppo Pd Roberto Deriu, in linea con il pensiero espresso da Comandini. Se occorre essere testimoni di libertà di questi tempi oscuri – ha scritto in una nota Deriu – le donne e gli uomini del Pd sono pronti con tutto il loro cuore e la loro mente”.
Sulla vicenda è arrivato anche il commento social della presidente della Regione Alessandra Todde: “Mentre il Consiglio Regionale discute del futuro energetico della Sardegna e di come pianificare il suo territorio con il ddl 45 sulle aree idonee e sulla transizione ecologica, alcune grandi società energetiche – che hanno interessi in Sardegna per la realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici – hanno inviato lettere minatorie in cui diffidano la nostra assemblea legislativa a votare su questo nostro provvedimento”. La governatrice lo definisce “un fatto molto grave e un precedente pericoloso perché vorrebbe sovvertire l’ordine costituzionale”. Poi l’affondo: “Non si è mai visto un privato, che persegue finalità di lucro, invitare un’assemblea legislativa democraticamente eletta e un governo regionale, nel pieno delle proprie funzioni tutelate dalla Costituzione e dallo Statuto, a non discutere di una legge”. Todde conclude: “Noi perseguiamo il solo interesse pubblico e fino a quando saremo al governo della Sardegna non permetteremo a nessuno di minacciare, mettere veti o porre condizioni sulla pelle dei sardi”.
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