NUORO – Da oltre un anno, i lavori di ristrutturazione, iniziati da tempo con grandi aspettative, sono bloccati, lasciando atleti, allenatori e appassionati in una situazione di stallo drammatico. Inizialmente i lavori erano stati bloccati a causa di una falda acquifera sotterranea, la stessa che più di dieci anni fa aveva fatto franare parte del terreno sottostante l’anfiteatro De Andrè, rendendo la struttura instabile e portando alla sua chiusura. Adesso, con l’aggiudicazione dell’appalto per la messa in sicurezza dell’Anfiteatro si è pensato di accorpare il lavori del campo sportivo Podda. Ma le conseguenze di questa paralisi si fanno sentire pesantemente sulla vita di tanti giovani, costretti ad abbandonare lo sport che amano.
Il CALVARIO DEGLI ATLETI – La chiusura del campo scuola ha generato una serie di problematiche che stanno mettendo a dura prova gli atleti.
DIFFICOLTÀ LOGISTICHE – Gli allenamenti sono stati spostati in luoghi lontani e di difficile accesso, costringendo gli atleti a lunghi spostamenti e a orari scomodi, spesso incompatibili con gli impegni scolastici.
CONDIZIONI INADEGUATE – Le strutture alternative proposte non offrono le stesse garanzie di sicurezza e funzionalità del campo Podda, esponendo gli atleti a un rischio maggiore di infortuni.
DEMORALIZZAZIONE – La mancanza di un luogo dedicato all’atletica e le difficoltà incontrate stanno minando la motivazione di molti giovani, che stanno decidendo di abbandonare lo sport.
IL CAMPO SCUOLA – Il campo scuola Tommaso Podda è molto più di una semplice struttura sportiva. È un simbolo, un luogo di aggregazione e di crescita per migliaia di giovani. La sua chiusura prolungata rappresenta una ferita profonda per la comunità sportiva nuorese. È ora di agire, di sbloccare questa situazione e restituire alla città un luogo dove potersi allenare, crescere e sognare.
L’INTERVISTA A ROBERTO BOI: