Dalla narrazione in “Tilt” sulla crisi della donna nel tempo contemporaneo al dramma di “Otello”, di Shakespeare. Con questi presupposti Dorgali si appresta a vivere il teatro d’élite, a partire dal 5 dicembre e sino al 16 aprile. La rassegna rientra nella stagione di prosa del Cedac, di Cagliari, in collaborazione con la compagnia nuorese Bocheteatro, che è anche inserita nel cartellone con due spettacoli. La presentazione è stata fatta questa mattina a Nuoro, al cine-teatro “San Giuseppe”. Presente la direttrice artistica del Cedac, Valeria Ciabattoni: «Sono in programma sei titoli – ha ricordato – su più tematiche e generi teatrali, dalla commedia per arrivare alla tragedia. Mi piace sottolineare la parità di genere nella scelta di lavori e interpreti – ha proseguito – con tre protagonisti maschili e altrettanti femminili».
LA RASSEGNA – Il debutto il 5 dicembre, con “Tilt”, di Debora Villa e Carlo Gabardini. Il 31 gennaio in scena “Le Volpi”, di Lucia Franchi e Luca Ricci. Il 15 febbraio e l’11 marzo i due titoli proposti da Bocheteatro, rispettivamente “Frammenti rosa” (di Monica Corimbi) e “Il Quinto passo è l’addio”, di Sergio Atzeni. Poi le due date in primavera. Il 30 marzo sarà rappresentata l’opera di Andrey Schebat, “Non si fa così”. Nel ruolo di protagonista la nota attrice Lucrezia Lante della Rovere. Mentre il 13 aprile sarà la volta del già menzionato “Otello”, con traduzione e adattamento di Francesco Niccolini. Gli spettacoli si svolgeranno al teatro comunale, con inizio alle 20,30. La rassegna è sostenuta dal Comune di Dorgali, insieme alla Regione, al ministero della Cultura e alla Fondazione di Sardegna. Sulla scelta dell’amministrazione civica dorgalese, oggi le parole della sindaca Angela Testone: «La scelta di essere parte di questo circuito – ha affermato – è legata al fatto che crediamo nell’offerta culturale di qualità. Per Dorgali – ha aggiunto – si tratta di riannodare un filo che si era interrotto dopo gli eventi di una quindicina di anni fa».
Al centro dell’intervento di Carroni, responsabile di Bocheteatro, l’importanza di ridurre con questi circuiti «le distanze nelle opportunità culturali tra i grossi centri urbani e le comunità periferiche». Poi passando alle produzioni della propria compagnia, ha ricordato: «Dopo aver portato in scena Gramsci, Niovola, Lobina, Michelangelo Pira, proporremo in quest’occasione Sergio Atzeni, di cui cade il trentesimo anno dalla morte».