L’assessore Bartolazzi ha incontrato il Coordinamento Comitati Sardi per la Sanità Pubblica

CAGLIARI – Mercoledì 9 ottobre, nei locali dell’Assessorato Regionale alla Sanità si è svolto l’atteso incontro tra il Coordinamento Comitati Sardi per la Sanità Pubblica e l’assessore Bartolazzi, accompagnato dal suo staff. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto su questioni sanitarie fondamentali per la regione: il supporto ai medici di medicina generale, la gestione delle liste d’attesa e il ruolo dei piccoli ospedali.

MEDICINA GENERALE – Rispetto al problema dei medici di Medicina Generale, l’assessore ha ricordato che a oggi sono state emanate sette delibere per contrastare la carenza di professionisti, un problema che interessa circa 450.000 sardi soprattutto del centro dell’Isola. Queste iniziative, tra cui l’integrazione su base volontaria dei medici pensionati e l’estensione delle convenzioni per specializzandi, quelle sugli ASCOT e sugli strumenti atti a favorire il superamento della bassa offerta di medici nelle sedi cosiddette disagiate, potrebbero essere una temporanea risposta all’emorragia di medici di base, perciò ai grossi disagi dei cittadini senza più assistenza primaria, ormai arrivata attorno al 45%. Spetta poi alle ASL mettere in moto tutte le azioni in campo per il raggiungimento dei risultati sperati, diversamente le delibere messe in campo dalla Regione rimarranno lettera morta. Ma in molti casi, a causa di una macchina amministrativa farraginosa, che ha visto in questi anni il Servizio Sanitario Regionale dare risposte immediate ai cittadini a singhiozzo e solo su certe patologie. Sarebbe auspicabile una maggior responsività tra gli indirizzi della giunta e la rapidità di applicazione degli stessi da parte delle aziende locali con un’applicazione omogenea e pressoché sincronica degli stessi, per non essere freno alla spinta costruttiva che la Giunta prova a imprimere.

L’incontro tra i Comitati e Bartolazzi

LISTE D’ATTESA – Sul tema delle liste d’attesa, l’Assessorato spiega che è al lavoro per migliorare i sistemi di priorità nelle prescrizioni; un passo significativo è stato l’ampliamento della gamma di servizi offerti dalle strutture private accreditate, inclusi servizi diagnostici a basso margine di profitto. Il Coordinamento, da tempo, denuncia il fatto che le strutture ospedaliere private e in convenzione si occupano prevalentemente di prestazioni altamente profittevoli, lasciano sulle spalle delle strutture pubbliche, al collasso per la disomogenea distribuzione di medici, tecnici e operatori sanitari, quelle più “costose” per il Servizio Sanitario Regionale. Questa inversione di rotta, auspicata, potrebbe determinare un abbattimento reale delle liste d’attesa, ma il percorso – come rileva lo stesso Assessore – è ancora lungo e necessitante di altre iniziative. Il paradosso è che le risorse finanziarie ci sono ma non si riescono a creare le condizioni per adoperare queste finanze, ovvero il sistema delle ASL non è adeguatamente responsivo e la carenza di personale continua a determinare liste d’attesa infinite. L’Assessore, in una visione a medio termine, vede anche la possibilità di affidare i servizi diagnostici di base in capo ai medici di Medicina Generale (ad esempio elettrocardiogrammi ed ecografie).

PICCOLI OSPEDALI – Sull’argomento Bartolazzi espone una visione articolata, dove i piccoli ospedali e la loro funzionalità, dal punto di vista dei Comitati al momento ridotta al di sotto della soglia dell’accettabile, sono strettamente connessi al ruolo e alla funzionalità dei nosocomi principali. Durante l’incontro è stato ribadito l’impegno per garantire che i piccoli ospedali siano capaci di fornire servizi di emergenza e urgenza adeguati. L’assunzione di nuovo personale sanitario è un passo avanti in questa direzione, anche se il percorso richiederà attenzione continua e risorse. Il CCSSP sottolinea l’importanza di questi ospedali per le comunità locali e la necessità di proseguire con interventi strutturali mirati, suggerendo in tal senso anche la possibilità di definire, ove necessario, l’accesso all’ingaggio di medici stranieri in subordine al fatto che questi siano in possesso delle specializzazioni delle qualifiche professionali necessarie a garantire gli standard previsti nel nostro Paese.

IL DIALOGO – L’incontro ha rafforzato l’impegno dell’Assessorato e del CCSSP nel collaborare per il miglioramento del sistema sanitario sardo, in particolare l’intento condiviso è quello di tenere un canale di comunicazione e confronto sempre aperto, affinché le istanze locali e generali abbiano modo di pervenire rapidamente e senza filtri a chi amministra e determina la sanità Sarda, favorendo il principio di democrazia partecipativa, nell’indirizzo di un “agorà” della Sanità Sarda, che spesso viene meno nelle 8 ASL, quindi nelle conferenze socio-sanitarie e nei luoghi delle decisioni e delle scelte. Il CCSSP esprime apprezzamento per la disponibilità al dialogo e si auspica che questo sia l’inizio di una cooperazione continua e proficua tra le istituzioni sanitarie e i cittadini, che il coordinamento rappresenta con circa 20 riunite sotto un unico soggetto, costituito da comitati, associazioni, movimenti e liberi cittadini.

Luogo: Assessorato Regionale alla Sanità, Cagliari, Roma, 223, CAGLIARI, CAGLIARI, SARDEGNA


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Redazione