Premio Giorgio Asproni. Pau: “Basta riconoscimenti di facciata, premiate chi ne conosce la storia”

Nei giorni scorsi il premio Giorgio Asproni, alla sua prima edizione, è stato conferito allo scrittore nuorese di nascita ma bolognese di adozione Marcello Fois, che ritirerà il premio domani, 12 ottobre a Bitti. Sulla vicenda interviene il professor Annico Pau, con una nota che pubblichiamo integralmente:

“L’esordio del Premio Nazionale dedicato a uno dei comprimari del nostro Risorgimento, che rappresentò nel parlamento per ben otto mandati il nostro territorio, sempre con onore e competenza, si presta ad una serie di osservazioni critiche per modi e forme con cui è stato gestito, senza escludere a priori pesanti interferenze politico-partitiche nell’assegnazione.
Da un’intervista di ieri all’incolpevole vincitore si apprende che il premio è stato assegnato ad un personaggio che dichiara candidamente che il primo contatto con Asproni lo ebbe per “…aver frequentato cinque anni del liceo Asproni di Nuoro, perciò un minimo di informazione verso a chi è intitolata la scuola le impari. Prima del liceo era un nome, una via, un busto. È uno dei quei pezzi di storia che non conosciamo affatto e non sappiamo collocare”. Come dire che anche lui si annovera tra i tanti nel non conosce la figura e l’operato del politico bittese e soprattutto che, ingenerosamente, ignora le ricerche e i lavori che eminenti studiosi, sardi e non, hanno finora effettuato. Basterebbe ricordare professori come il compianto Tito Orrù e tanti altri quali Bruno Josto Anedda, Giovanni Spadolini, Giuseppe Tramarollo, Arturo Colombo, Lello Puddu, per citarne solo alcuni, che negli anni hanno portato all’attenzione del grande pubblico la figura di Giorgio Asproni attraverso convegni, seminari e soprattutto con la pubblicazione di quell’opera fondamentale che è il suo “Diario politico”.
Trattandosi di premio di rilevante interesse nazionale, appare urgente e necessario che, al di là di queste illuminanti dichiarazioni del vincitore, la dirigenza della Fondazione trovi responsabilmente il dovere civico e il garbo istituzionale di spiegare, in maniera chiara ed esaustiva, le ragioni di questa scelta che, a parere del tutto personale appare impropria e distonica rispetto alle finalità che si prefigge l’istituzione creata, con il rilevante contributo della Regione Sarda, per ” lo studio e l’approfondimento del pensiero politico di Giorgio Asproni e la valorizzazione e diffusione del suo lascito ideale e morale”. Ora la parola a chi di dovere”.

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Salvatore