Istruzione, Lavoro e Infrastrutture: la Sardegna fra le regioni più penalizzate

Italpress

Istruzione, Lavoro e Infrastrutture: la Sardegna fra le regioni più penalizzate

lunedì 07 Ottobre 2024 - 15:01
Istruzione, Lavoro e Infrastrutture: la Sardegna fra le regioni più penalizzate

CAGLIARI  – «Oggi, durante l’indagine conoscitiva sulla determinazione e attuazione dei Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) che si è svolta a Cagliari, ho ribadito un concetto chiave: i LEP sono l’unica vera misura dell’efficienza dello Stato nel garantire i diritti civili e sociali. Non possiamo accettare che, dopo oltre 20 anni dalla loro introduzione, siano ancora solo parole sulla carta. La Sardegna, purtroppo, è una regione che continua a essere fortemente penalizzata sull’istruzione, sulle infrastrutture, sulla occupazione. Ma non è stato tanto importante condividere il cahier de doleance che tutti noi ben conosciamo quanto far capire alla Commissione che senza le risorse necessarie siamo fermi alla teoria». Così la presidente della Regione, Alessandra Todde, dopo la bicamerale della Commissione Parlamentare per le questioni Regionali tenuta questa mattina a Cagliari nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sulla determinazione e sull’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali.
«La realtà che viviamo è aggravata da un modello di finanziamento basato su una “spesa storica” che non risponde alle esigenze attuali dei territori – spiega – Questo sistema non fa altro che cristallizzare le disuguaglianze, lasciando regioni come la nostra sempre più indietro. Vogliamo che i LEP tornino al centro dell’agenda politica nazionale. La loro definizione deve essere basata su reali fabbisogni standard, non su vecchi criteri che hanno già dimostrato di essere inadeguati. La determinazione dei LEP è fondamentale per assicurare che i cittadini della Sardegna abbiano gli stessi diritti di quelli di regioni più ricche. Diritti come l’accesso al lavoro, all’istruzione, alla salute e alla mobilità devono essere garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Non si può più accettare che la definizione dei LEP venga utilizzata solo come uno strumento per favorire l’autonomia differenziata di alcune regioni a discapito di altre. Un milione e 300 mila cittadini hanno già firmato contro questo progetto, e 4 Regioni hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale. Dobbiamo ascoltare queste voci».  E conclude: «Bisogna creare un sistema in cui ogni Regione, anche quelle più periferiche e meno sviluppate, abbia pari dignità. E’ urgente istituire un tavolo permanente in cui tutte le Regioni siano coinvolte nella definizione dei LEP, per garantire una vera equità territoriale. Il nostro futuro non può dipendere dai giochi politici. Deve essere basato sul rispetto dei diritti di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione».

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