A un mese dall’alluvione che ha colpito la città provocando ingenti danni alle abitazione e alle attività commerciali, non si placa la protesta del Comitato “Non Ti Temo” e dell’Associazione Professionale “Generazione Mare” contro nel nuove opere di difesa idrauliche in progetto, che prevedono la realizzazione di un sistema continuo di muri e argini lungo il fiume Temo. Di recente si sono tenuti i richiesti incontri sia con il Comune sia con gli uffici competenti della Regione Sardegna. A oggi, pur avendone sollecitato l’invio, non sono pervenuti i relativi verbali che formalizzano le posizioni delle rispettive amministrazioni e di quanto discusso negli incontri. L’Associazione Professionale “Generazione Mare” condivide quindi con il Comitato “Non Ti Temo” la profonda delusione a seguito dell’incontro tenutosi all’Assessorato ai Lavori Pubblici a Cagliari il 24 Settembre, svoltosi alla presenza dell’Assessore Antonio Piu e della struttura tecnica dell’assessorato (ingegneri coinvolti nei progetti), che ha fatto registrare una chiusura totale da parte dell’Assessorato rispetto alle numerose, gravi e argomentate criticità del progetto che si intende attuare e ad ogni sua possibile, necessaria modifica.
“Come Associazione – chiariscono – ci saremmo aspettati di discutere in modo collaborativo e avere riscontro tecnico alle criticità avanzate, ma gli Uffici regionali hanno di fatto esclusivamente invocato la “burocratica” conclusione dell’iter approvativo anche se, per ripetuta ammissione dell’Assessore, questo iter è avvenuto in grave carenza di un sostanziale confronto e consenso con la comunità locale, con i portatori di interesse economico-sociale e con lo stesso Comune.
“Generazione Mare”, di fronte alle non contestate criticità, alle forti preoccupazioni della comunità locale sui possibili gravi impatti del progetto sul contesto ambientale, culturale, paesaggistico ed economico di Bosa e di tutta la valle del Temo, alle ben diverse priorità e urgenze di intervento per scongiurare effettivamente il rischio di alluvioni “da monte” come quello avvenuto lo scorso 19 agosto, ha insistentemente e con convinzione chiesto alla Regione un atto di coraggio politico che, in forte discontinuità con la precedente Giunta responsabile del progetto attuale, e per segnare un radicale cambio di comportamento, doverosamente attento alle esigenze della comunità locale, consenta di ridiscutere gli aspetti più critici, dispendiosi ed inutili dell’attuale progetto e assicurare, per gli interventi futuri, un tempestivo ed effettivo coinvolgimento della comunità bosana.
“Generazione Mare”, inoltre, reitera la sua richiesta alla Regione Sardegna e all’assessore Piu di una coraggiosa disponibilità a riconsiderare gli interventi previsti dal progetto attuale, convinta che soluzioni tecniche ed economiche diverse siano ancora possibili per evitare che un progetto vetusto, obsoleto, inutile e gravemente costoso (con un significativo dispendio di risorse pubbliche), concepito oltre 15 anni fa, frutto di un approccio di gestione del territorio del tutto superato e non coerente con gli attuali orientamenti sui cambiamenti climatici, impedisca una efficace e condivisa soluzione complessiva e strategica per l’assetto idrogeologico del fiume Temo che ne assicuri la tutela ambientale, culturale e paesaggistica e garantisca lo sviluppo socio-economico della comunità bosana.