I sindaci contro Abbanoa: “Per colpa vostra siamo arrivati a lavarci con l’acqua in bottiglia”

NUORO – «Per colpa vostra le nostre comunità sono arrivate a lavarsi con le bottiglie». Questa è la principale accusa con la quale, questa mattina, in occasione del vertice organizzato dal prefetto Alessandra Nigro alla Camera di Commercio, i sindaci hanno additato il neopresidente di Abbanoa Giuseppe Sardu, collegato da remoto, e al direttore Stefano Sebastio. L’incontro ha preceduto di qualche ora il tavolo sulla siccità previsto questa sera in Regione, a Cagliari, con la presidente Alessandra Todde.

I sindaci di Siniscola, San Teodoro, Budoni e Posada hanno evidenziato la situazione senza precedenti che stanno vivendo, con lunghi periodi senz’acqua, situazione di disagio che ha creato tensioni sia a livello sociale e troppe volte ha fatto scappare i turisti verso le classiche zone che da sempre sono le mete preferite di viene  chi in Sardegna per le proprie vacanze al mare.

Rita Deretta, sindaco di San Teodoro, ha sottolineato che il problema noo è solo la siccità ma anche, e soprattutto, una non adeguata raccolta della risorsa idrica (concetto ribadito anche dal sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu, a proposito delle dighe Govossai e di Olai); approfittando dell’occasione, Deretta ha chiesto anche delucidazioni sui lavori di interconnessione tra la diga del Liscia e il centro turistico da lei governato in quanto, al momento, è previsto uno solo uno stanziamento da 8 milioni di euro, insufficiente per il potenziamento idrico del bacino che, una volta efficientato, servirà anche la comunità di Budoni che attualmente, insieme a Siniscola, è servita dalla diga di Maccheronis.

Il sindaco di Siniscola Gian Luigi Farris, dal canto suo, ha lanciato un nuovo allarme: «Abbiamo poca acqua, sufficiente si è no per un altro mese»; stesso appello del sindaco di Baunei Stefano Monni, il quale denuncia che da circa cinque giorni il suo paese ha i rubinetti a secco a causa delle varie perdite che si sono create nella condotta principale. «Se ne ripara un tratto e subito dopo se ne rompe un altro».

I sindaci, dunque, come ha precisato Luciano Barone, sindaco di Mamoiada, hanno chiesto a gran voce «Di velocizzare l’erogazione dei fondi necessari – che sono disponibili – al rafforzamento delle strutture, alla sostituzione delle condotte vetuste, alla semplificazione della burocrazia, ovvero che gli uffici di Abbanoa abbiano più autonomia nel dare l’ok ai comuni alla riparazione dei guasti e, infine, al ripristino della figura del cantoniere, al posto delle continue assunzioni di figure dirigenziali».

Per risolvere una situazione che ormai si trascina da troppo tempo, hanno sottolineato: «Abbiamo necessità di persone che tocchino con mano i problemi e non si riempiano la bocca solo di teoria e promesse».

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Sonia