NUORO – Tutta la città ha partecipato questa sera alla fiaccolata in memoria delle vittime della strage di tre giorni fa.
All’appello lanciato da Aldo De Angelis e dalla moglie Sonia hanno risposto dalle 10 alle 15mila persone, secondo una stima della Polizia Municipale, che si sono riunite in via Ichnusa, teatro della strage attuata da Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni il quale, impugnata la sua Beretta semiautomatica 7.65, ha ucciso con due colpi alla testa e due al torace la moglie Giuseppina Massetti, di 43 anni, e i figli Martina e Francesco, di 24 e 10 anni, e infine il vicino di casa, Paolo Sanna, il 69enne incontrato per caso nel pianerottolo mentre usciva dall’appartamento.
Si è scelto il silenzio per un corteo che ha attraversato la città, in un silenzio che vale più di tante parole, “troppe in questi giorni ne sono state dette e ripetute per riempire i programmi televisivi come ha ribadito Don Cossu nell’ultima tappa della marcia in Cattedrale.
LA FIACCOLATA – Un corteo silenzioso di quindicimila persone, anziani, famiglie, giovani, ragazzi al quale ha partecipato anche la presidente della Regione Alessandra Todde, nuorese anch’ella, è partito da via Ichnusa dopo un momento di preghiera, ha attraversato le vie della città per sostare nel piazzale della chiesa della Grazie per un momento di raccoglimento, con la lettura di alcuni messaggi e di una poesia in limba.
Quello che cammin facendo è diventato un vero e proprio fiume umno si è fermato al Corso Garibaldi nello slargo di fronte alla casa dei parenti di Giusy Massetti, anche qui i partecipanti hanno recitato alcune preghiere e deposto dei fiori davanti alla porta ma la mamma di Giusi non si è affacciata: troppo grande il dolore.
Il corteo poi ha proseguito fino alla cattedrale, stracolma al limite della capienza, dove il parroco ha proposto un’ampia riflessione sull’accaduto e tentato di trovare una spiegazione che forse non sarà mai possibile trovare.
«Anche dalle esperienze più negative si possono trarre degli insegnamenti, certo questo non doveva accadere, non dobbiamo disfarci di tutto quando siamo arrivati al limite ma imparare a riflettere e andare avanti” ha concluso Don Cossu affidando i nuoresi al cuore immacolato della vergine Maria.