Nuoro. Sorda e epilettica, ormai a fine gravidanza, attende da quattro anni l’invalidità dall’INPS

NUORO – Il caso di cui ci occupiamo oggi è uno di quelli di cui in un paese civile non ci si aspetterebbe di sentir parlare.

IL FATTO – Protagonista della vicenda è una ragazza nuorese poco più che 25enne, affetta da due gravi patologie (epilessia e sordità pressoché totale), giunta ormai a fine gravidanza, una gravidanza dichiarata a rischio dal ginecologo che l’ha in cura proprio per via dell’epilessia.
Ci raccontano la sua storia i familiari, preoccupati degli ulteriori problemi che la giovane dovrà affrontare dopo il parto, ovvero il fatto che il padre del nascituro svolge un lavoro che lo porta a stare fuori casa anche due giorni di seguito, a seconda dei turni, e la neo-mamma avrà non poche difficoltà ad accudire il piccolo, soprattutto per via della sua sordità che le impedirà di sentirne lamenti, pianti o altro, ad esempio durante le ore del riposo notturno, ma non solo.

LA STORIA – Le gravi patologie di cui la giovane è affetta sono ben note alla famiglia, che già nel novembre 2020 ha avviato le pratiche con l’INPS per ottenere lo stato di invalidità e consentirle così di beneficiare della pensione e di eventuali agevolazioni sia per i farmaci da cui dipende sia per l’ottenimento dei costosi supporti acustici, che in caso contrario – proprio per ragioni economiche – sarebbe complicato se non impossibile per i neo-genitori acquistare.
Passa qualche tempo e la giovane viene chiamata per essere sottoposta a vista medica; “il caso vuole – spiegano i genitori – che proprio in quel giorno, complice il Covid, una brutta febbre non le consenta di muoversi di casa. Informiamo subito l’Istituto della situazione, sperando in un secondo appuntamento, che però a oggi non è stato ancora fissato”.
Se Maometto non va alla montagna è la montagna a dover andare da Maometto. Trascorrono due anni e nel 2022 la famiglia si rivolge a un patronato per capire se si può avviare una seconda pratica per la certificazione dell’invalidità ma la risposta ottenuta è che, essendocene già aperta (quella del 2020) non se ne può aprire un’altra: non si può fare altro che attendere.

LA GRAVIDANZA – Passano quatto anni, “durante i quali da parte dell’INPS tutto tace nonostante le nostre continue telefonate” e, nel 2024 sopraggiunge la gravidanza (che ribadiamo essere stata dichiarata a rischio) e le cose si complicano ulteriormente, per la consapevolezza dei rischi cui stanno per andare incontro i neo-genitori e la famiglia tutta. Nel frattempo l’epilessia continua a farsi sentire con una brutta crisi al sesto mese di gravidanza.
Si rivolgono a un medico legale che suggerisce di effettuare al più presto visite specialistiche preliminari, in modo che al momento della chiamata dell’INPS abbiano tutte le carte a disposizione.

La scorsa settimana, infine, mentre si reca in farmacia, la giovane ha un malore in strada. Soccorsa del personale sanitario 118, viene ricoverata nel reparto di Ostetricia dove vengono riscontrate delle perdite e delle contrazioni; si teme il sopraggiungere di un parto prematuro. Per via dell’epilessia, viene richiesta una consulenza neurologica sia per la problematica in corso sia in vista del parto imminente, “ma il neurologo non arriva per alcuni giorni – racconta il futuro papà -. A quel punto ci rivolgiamo alla direzione sanitaria che a sua volta sollecita l’intervento dello specialista il quale si precipita e, il pomeriggio stesso la visita mentre la mattina dopo la sottopone a encefalogramma”. A quel punto, dato che i problemi ginecologici sono risolti, la giovane viene dimessa anche se il referto dell’esame, a oggi, non è ancora stato consegnato.

“Ci auguriamo – conclude la famiglia – che l’INPS si prenda a cuore la nostra situazione e risolva il nostro caso, dato che ormai il piccolo sta per venire alla luce e necessiterà di tutte le attenzioni possibili da parte nostra”.

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Salvatore