NUORO – È stato presentato questa mattina nei locali della presidenza dell’IRSE (Istituto Regionale Superiore Etnografico) in via Papandrea il docufilm “Nuoro la città che in-canta – i cori si raccontano″.
Si tratta di un lavoro unico nel suo genere, destinato a diventare un punto di riferimento nell’ambito della coralità regionale, considerando quanto sia sentito e vissuto nell’isola ed a Nùoro in particolare, il fenomeno “Coro”, tanto a livello culturale che nel contesto sociale, soprattutto per il suo grande potere aggregante.
Il docufilm sarà lo strumento che permetterà alle dieci formazioni che vi hanno partecipato di raccontarsi e di raccontare la loro storia, parallelamente a quella di Nùoro nei settanta anni che la comprendono. E così, il Coro di Nùoro, il Barbagia, il Coro Amici del Folklore, l’Ortobene, il Grazia Deledda, Su Nugoresu, il Nugoro Amada, Canarjos, Bendas e Su Redentore, hanno raccontato ognuno con il proprio percorso e i loro canti la passione che permea quest’arte musicale. Le splendide immagini aeree che li accompagnano sono come delle pietre preziose che ritraggono Nuoro insieme ai suoi scorci e documentano questo viaggio appassionante, facendo conoscere la città che IN-CANTA dovunque possa arrivare il nostro progetto.
Il presidente dell’Istituto Stefano Lavra ha sottolineato: “L’ISRE ha sposato l’idea progettuale, dando la propria adesione e collaborando per la realizzazione del docu-film. Il lavoro è infatti un importante ricerca sul campo, con studio e documentazione sulla unicità della coralità Nuorese. Mette insieme la storia e la vivacità culturale delle associazioni corali di Nuoro negli ultimi 60 anni, espressione autentica della coralità di ispirazione popolare del capoluogo che ha dialogato e dialoga con la città, con le comunità sarde e, a livello internazionale, apprezzata anche oltre mare.“come la corale nuorese rappresenti una ricerca fondamentale nella stessa storia della coralità, e di come questo lavoro sia una idea progettuale di un percorso nella storia della comunità di Nuoro.
Pietro Pala e Gianfranco Liori, del coro Ortobene, hanno evidenziato quanto la ricerca scavi nella storia dei cori, nei suoi brani e nelle sue composizioni.
Valeria Mori Polimene, regista del docufilm ha raccontato di un viaggio emozionante in ogni coro, in questo lavoro è raccontata la storia di ognuno, dalla nascita, alla loro produzione artistica.
Per Gigi Oliva, etnomusicologo, è il raconto dei Cori, con i propri cantori, dalla conoscenza dei maestri alla neocoralità, fin dagli anni ’50, che con i compositori rappresentano una storia nella storia, che si distingue in Sardegna.
Marcello Mele, direttore dell’IRSE nelle conclusioni ha evidenziato come l’IRSE sia la cornice di questo docufilm, un fenomeno musicale degli anni ’50 trova sostrato culturale, sociale, l’Istituto Etnografico è nato per fare ricerca, documentazione in questo lavoro la coralità è sempre i crescita.
Il progetto ha visto la collaborazione e l’avvicendarsi di professionalità nuoresi, affinché potessero meglio cogliere il fenomeno coro, a cominciare dall’autore, Pietro Pala, alla regista Valeria Mori Polimene, al direttore della fotografia Luca Murru, coadiuvati da Gianfranco Liori alla produzione. Un applauso agli attori del docufilm, ai protagonisti, i cori.
Dopo quasi due anni di lavorazione, l’Associazione Culturale Turulia60, presenterà il docufilm il 27 settembre ore 20 presso l’auditorium del Museo del costume, riservata esclusivamente ai cori e agli addetti ai lavori, mentre la prima, si terrà con ingresso libero il 12 ottobre, stesso luogo, sempre alle ore 20.
Francesco Nieddu
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