Dopo il caso Vallanzasca gli avvocati auspicano la scarcerazione di Mesina

Salvatore

Dopo il caso Vallanzasca gli avvocati auspicano la scarcerazione di Mesina

mercoledì 18 Settembre 2024 - 09:16
Dopo il caso Vallanzasca gli avvocati auspicano la scarcerazione di Mesina

L'avvocato Beatrice Goddi con Graziano Mesina

Dopo la scarcerazione dell’ergastolano Renato Vallanzasca e il trasferimento per il differimento della pena in una residenza sanitaria per una grave forma di decadimento cognitivo, Maria Grazia Calligaris presidente dell’associazione Socialismo diritti e riforme, prende posizione sulla situazione di Graziano Mesina e sulla richiesta di scontare la pena agli arresti domiciliari, presentata dalle sue avvocate Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, visto il “decadimento neurocognitivo e neuropsichiatrico, indice di principio di demenza senile” dell’ex primula rossa del banditismo sardo.

L’attivista per i diritti dei detenuti invoca il “principio di territorialità” che consenta a Mesina oggi 84enne – alla sbarra nel carcere di Opera per una condanna a 24 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti – di espiare la pena agli arresti domiciliari in Sardegna, nel suo paese accanto ai propri cari. Una prima istanza al tribunale di sorveglianza di Sassari era stata rigettata dai giudici. La seconda richiesta è stata presentata ai giudici del tribunale di sorveglianza di Milano, dove nel frattempo l’ex latitante di Orgosolo era stato trasferito e il procedimento è ancora in corso.

Nell’aprile 2024 il tribunale ha incaricato i neurologi Stefano Zago e Lorenzo Russo che avrebbero già depositato la perizia. Gli avvocati di Mesina ora attendono la decisione dei giudici e dopo il caso Vallanzasca tornano a sperare. L’ex bandito era stato trasferito a Milano nel luglio del 2022 dal carcere nuorese di Badu ‘e Carros, dove era rinchiuso a seguito della cattura nel dicembre 2021 dopo un anno e mezzo di latitanza. Si era dato alla macchia il 2 luglio 2020 poco prima che i carabinieri bussassero nella sua casa di Orgosolo per notificargli la sentenza definitiva della Cassazione a 30 anni di carcere (poi ricalcolati in 24) per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Nel dicembre del 2021 era stato rintracciato dai carabinieri del Ros e quindi arrestato in un’abitazione di suoi amici di Desulo.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi