La siccità peserà sulla vendemmia 2024: meno quantità ma vini di altissima qualità

“Una vendemmia anticipata, meno vini ma di altissima qualità, in tutti i territori e per tutte le varietà, che spingeranno ancora più su l’apprezzamento delle nostre produzioni vinicole”. È il quadro che emerge dall’analisi di Assoenologi Sardegna guidata da Mariano Murru, sull’andamento della vendemmia 2024. “Le stime effettuate nella prima decade di agosto – spiega – facevano pensare ad una diminuzione di quantità rispetto allo scorso anno di circa il 15 per cento su media regionale, ma con il perseverare delle alte temperature che si sono protratte fino a domenica scorsa, queste percentuali sono destinate a salire. Le uve sono sane – chiarisce – la siccità ha evitato lo sviluppo delle malattie più importanti e il diffondersi di insetti dannosi per la vite“. C’è però un lato dolente, ovvero “vigneti non irrigati con uve sofferenti dove il calo di produzione è più evidente“.

Grappoli d’uva in un vigneto nei pressi di Orgosolo (foto S.Novellu)

SUD SARDEGNA – Ha più sofferto a causa della siccità il sud dell’Isola, Cagliari, gli areali di Maracalagonis, Sinnai, Settimo e Quartu Sant’Elena in particolare, ma anche il Sulcis nelle vigne più esposte, la zona di Castiadas e, pur in misura minore, le zone interne. La zona classica di Jerzu, ha anch’essa subito ingenti cali di produzione a causa della siccità, confermati dall’inizio della raccolta iniziata di recente. “In Ogliastra – sottolinea Murru – le piogge hanno dato la possibilità alle piante di riprendersi e quindi per le uve più tardive ci si attende ottimi risultati”.

NORD SARDEGNA – “Nel nord ovest, invece – spiega – , i venti freddi primaverili hanno influito sulla produzione e creato danni notevoli ai vigneti più esposti, soprattutto nella Nurra, nell’areale di Alghero e nella zona di Sennori, con la diminuzione della produzione nell’area di Sorso, dove si registra un 15/20 per cento in meno rispetto allo scorso anno. Ma nella Nurra e Alghero nei vigneti irrigui la diminuzione sarà al massimo del 5 per cento e si preannuncia un’ottima qualità”.

IL NUORESE – “Nel Nuorese – prosegue il presidente di Assoenologi – sono lontani i disastri dello scorso anno che hanno causato una diminuzione con picchi del 60-65%: le uve sono sane e di ottima qualità. Anche il Mandrolisai, non avendo i vigneti irrigui, ha sofferto un po’ all’inizio, ma trattandosi di uve tardive beneficerà delle piogge di agosto e si preannuncia anche qui un’ottima annata”.

Manifestazione enologica (foto S.Novellu)

LE VARIETÀ – Sul fronte delle varie tipologie, Murru segnala la buona performance delle uve raccolte per la base Spumante, le più tardive Vermentino o Torbato, quelle per la produzione dei passiti, Nasco, Moscato e Malvasia, con risultati già evidenti per i rossi, dal Carignano al Bovale fino al Cannonau, a parte qualche vigneto più esposto e colpito dalla siccità. “Se proseguono queste condizioni climatiche – avverte Murru – sarà impossibile fare viticoltura senza l’ausilio dell’irrigazione, e dunque anche la parte politica dovrà tener conto dell’esigenza di ampliare le condotte irrigue, aumentare le capacità degli invasi, altrimenti zone storicamente vocate per la viticoltura di qualità scompariranno”.

Share
Published by
Salvatore