Parchi eolici sul mare. Todde bacchetta Meloni e dice no al piano di gestione del Tirreno

Salvatore

Parchi eolici sul mare. Todde bacchetta Meloni e dice no al piano di gestione del Tirreno

venerdì 13 Settembre 2024 - 21:36
Parchi eolici sul mare. Todde bacchetta  Meloni e dice no al piano di gestione del Tirreno

La Sardegna non vuole parchi eolici sul mare  imposti e senza controllo e  dice no al piano di gestione dello  dello spazio marittimo “Tirreno-Mediterraneo Occidentale”, proposto dal Governo, ed è pronta a impugnarlo. Lo chiarisce la presidente Todde che sottolinea come:  “la mancanza di misure specifiche per un’area di mare tanto vasta non può che avere effetti sostanziali sull’idoneità dello strumento per raggiungere gli obiettivi. Mancano, inoltre, le risorse economiche indicate come necessarie all’interno del Piano, e soprattutto la regolamentazione dell‘off-shore“. “Nonostante le nostre ripetute osservazioni in sede di Comitato Tecnico, tutt’ora il Piano sembra essere incompleto, privo di misure specifiche per le aree oltre le 12 miglia nautiche. Ciò lo rende sostanzialmente inefficace, non permettendo né la certezza del diritto per le istituzioni e gli operatori, né la possibilità di una piena partecipazione da parte delle comunità – dice l’assessore degli enti locali, finanze e urbanistica, Francesco Spanedda.

La Presidente Todde rincara la dose e sottolinea come «La Regione Sardegna sta lottando per difendere il proprio territorio in nome di una transizione ecologica che sia equa, democratica e che preservi il nostro patrimonio ambientale. Vogliamo una pianificazione territoriale e marittima rispettosa delle esigenze delle comunità e dell’Isola».

La Regione chiede con forza che vengano previste nel Piano l’inserimento, per gli impianti eolici, del limite di 25 miglia dalla costa e comunque della non visibilità dalla costa e dai percorsi panoramici, il divieto di installazione e passaggio di cavi in aree soggette a tutela ambientale, la previsione di studi degli impatti cumulativi in tutti i Piani di Gestione e un limite massimo di potenza installabile corrispondente agli obiettivi di installazione fissati dal Pniec per la produzione nazionale. La Regione chiede, infine, la garanzia di equa ripartizione dello sforzo produttivo di energia per evitare una concentrazione eccessiva in un’unica zona.

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