Siccità a Siniscola. La proposta del PSI: “Istituite un osservatorio comunale sull’acqua”

SINISCOLA –  «È urgente che il Comune istituisca un “Osservatorio Comunale sull’acqua”, con la partecipazione dei rappresentanti degli Enti e dei cittadini, al fine di poter manierare con costanza il sistema distributivo e la qualità  della risorsa. Lo chiede  a gran voce il partito socialista nella persona dell’ex sindaco Rocco Celentano.

Il PSI evidenzia come: “Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una gestione problematica della distribuzione dell’acqua a Siniscola e nelle sue frazioni, una gestione che ha trascurato un aspetto fondamentale: la tutela della salute pubblica dei cittadini, come se questo problema non esistesse. L’interruzione dei lavori nel rione Cocorra, sospesi in seguito alle proteste per un presunto “furto d’acqua” a favore di Budoni, è stata successivamente revocata.

È stato chiarito che quei lavori, contrariamente ai sospetti iniziali, erano destinati a riequilibrare la pressione idrica nella zona, migliorando l’approvvigionamento per i residenti di Siniscola. Tuttavia, è intervenuto il Prefetto, ordinando un aumento della portata d’acqua verso Budoni di 6 l/sec, prelevando risorse dalla sorgente di Frunche ’e Oche, con un inevitabile impatto negativo sulla fornitura a Siniscola”.

Celentano evidenzia la necessita  “che tale questione avrebbe dovuto essere trattata in un Consiglio Comunale Straordinario, coinvolgendo e informando adeguatamente la comunità. Questa scelta avrebbe permesso di condividere le decisioni con i cittadini, anziché subire imposizioni dall’alto senza alcun confronto”.

L’ ASSENZA DI UNA STRATEGIA –  Il movimento socialista denuncia una programmazione da parte del gestore del servizio idrico, che fino ad oggi ha dimostrato un approccio incerto e improvvisato. La gestione del serbatoio di Montelongu, fuori servizio da oltre due anni e destinato a rifornire autonomamente La Caletta, continua a provocare gravi disservizi sotto gli occhi di tutti. Oltre le frequenti perdite idriche che, specialmente in estate, diventano ingestibili, e il mancato collegamento del megapotabilizzatore di Torpè, una struttura che da vent’anni appare come una cattedrale nel deserto: “il quadro complessivo della gestione idrica è decisamente preoccupante”. Oltre alla pessima qualità dell’acqua che risulta completamente inadeguata agli usi previsti, nonostante il suo elevato costo gravi pesantemente sulle famiglie.

LA RICHIESTA – Oltre a un intervento della Regione Sardegna il partito Socialista chiede che “oltre i fondi stanziati per affrontare la crisi idrica, finalizzati  sostenere le aziende colpite economicamente da questa emergenza, parimenti vengano individuate  ulteriori  risorse finanziarie  per alleggerire il peso economico delle bollette  sulle famiglie, riducendole di almeno il 50%. Di fatto la risorsa idrica erogata è quasi sostitutiva di quella originale,  non è quella prevista dal contratto, si somministra una risorsa idrica sostanzialmente alterata”.

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Sonia