Speculazione energetica: l’assemblea di Macomer sancisce il punto di non incontro tra Todde e i comitati

Francesco Pirisi

Speculazione energetica: l’assemblea di Macomer sancisce il punto di non incontro tra Todde e i comitati

Di Francesco Pirisi
venerdì 02 Agosto 2024 - 17:24
Speculazione energetica: l’assemblea di Macomer sancisce il punto di non incontro tra Todde e i comitati

Macomer: assemblea sulla speculazione energetica tra comitati e presidente Todde (foto F. Pirisi)

MACOMER – È sempre distante la posizione tra la Regione e i comitati sui parchi eolici previsto in Sardegna.  La conferma questa mattina a Macomer, durante l’assemblea promossa dall’Unione dei Comuni del Marghine e Planargia. Incontro al quale ha partecipato la governatrice Alessandra Todde, insieme all’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali, Francesco Spanedda. Tra le novità l’annuncio (da parte di Spanedda) che entro settembre sarà pronta la mappa delle aree idonee, per l’installazione degli aerogeneratori, per l’energia prodotta dal vento. Decreto rispetto al quale è stata stabilità una preventiva consultazione con i sindaci.

Il pubblico in occasione della assembla sulla speculazione energetica a Macomer (foto F. Pirisi)

IL PUNTO Di NON INCONTRO – Le distanze sono sul merito, tra Todde e i comitati nati nei territori. La governatrice ha ribadito l’importanza di «operare nella cornice stabilita dalla normativa nazionale, così da evitare l’assenza di regole che ha caratterizzato il tempo precedente al decreto del 2021». Todde ha aggiunto che la Sardegna «deve essere parte del piano di transizione energetica, definito a livello comunitario. Questo tre le altre cose – ha spiegato – consentirà di chiudere due centrali oggi approvvigionate dal carbone e una serie d’impianti, che producono la stragrande quantità dell’energia, azionati dagli scarti di lavorazione del petrolio». Spiegazione che non è stata tuttavia sufficiente per smorzare la sofferenza dei comitati popolari, che anche a Macomer hanno espresso la voce delle diverse zone, dall’Anglona e sino al Campidadano, passando per la Gallura, il Nuorese e il Marghine. «L’unica cosa pressoché certa – ha detto Giuseppina Atzori, di Macomer – è che ci ritroveremo davanti a uno scempio, con la distruzione del nostro ambiente naturale. Mancano le risposte vere da parte della Regione – ha continuato Atzori – mentre ci si vuole impedire anche di lottare per la nostra terra. Ricordo che nel presidio nel porto di Oristano – ha aggiunto ancora – eravamo 50 manifestanti, compresi alcuni bimbi nei passeggini, contro 150 poliziotti. Siamo stati bloccati in modo brutale». Sulla stessa lunghezza d’onda, Marta Toler, del comitato della Gallura: «Scontiamo la mancanza d’idee chiare tra i rappresentanti politici. Per questo – ha incalzato – non daremo più deleghe in bianco». Un paio d’interventi che anche a Macomer hanno evidenziato il grado di tensione popolare, per il rischio della speculazione energetica.

IL GOVERNO DRAGHI – Da parte di Todde un’ulteriore precisazione del suo ruolo nel governo Draghi, e del famigerato decreto, che ha pianificato i parchi eolici e fotovoltaici: «La questione energetica è stata demandata in quel momento al ministero dell’Ambiente – ha spiegato – mentre io operavo nel dicastero dello Sviluppo economico». Decreto che condanna l’isola ha produrre 6,2 megawatt di energia, che sono oltre i due terzi del fabbisogno sardo. Ridicendo quell’imposizione – è il concetto dei comitati – si ridurrebbe drasticamente la selva di pale, attraverso le quali si paventa che l’isola cambi i suoi stessi connotati, ambientali e identitari.

L’INCONTRO – L’incontro di questa mattina alle ex caserme Mura è stato introdotto dal sindaco di Macomer, Riccardo Uda, e dal presidente dell’Unione dei Comuni del Marghine e della Planargia, Francesco Scanu (sindaco di Sindia). Due amministratori locali che hanno auspicato un confronto tra le varie posizioni, «per dare la migliore soluzione alla materia della transizione energetica».

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