Action day della Polizia Postale contro le truffe online, le frodi informatiche e gli accessi abusivi a sistemi informatici.
Si è conclusa un’operazione ad alto impatto della Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale per il contrasto alle truffe online, frodi informatiche e agli accessi abusivi a sistemi informatici. Le attività, coordinate dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, hanno coinvolto oltre 160 operatori dei Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica e hanno riguardato 54 persone residenti in Campania, Puglia, Veneto, Sicilia, Calabria, Piemonte, Lombardia, Lazio, Toscana, Marche e Friuli Venezia Giulia. Sono state effettuate perquisizioni personali e domiciliari che hanno consentito di raccogliere significativi elementi probatori, utili alla prosecuzione delle attività di indagine.
Diverse le tipologie di truffe individuate dagli investigatori, a cominciare dalla truffa del falso operatore: i truffatori, fingendo di essere dipendenti bancari o operatori di polizia contattano l’utente, telefonicamente o con sms, lo avvertono di un accesso anomalo sul conto corrente e lo inducono a trasferire tutto il denaro su un altro conto ritenuto sicuro. Altra truffa, quella del falso figlio: l’utente viene contattato da una persona che finge di essere il figlio o un parente e comunica di aver smarrito i propri documenti, il cellulare e il bancomat. Per acquistare il nuovo smartphone richiede l’invio di una somma di denaro. Ci sono poi gli annunci di vendita fraudolenti sui social network: i truffatori sfruttano le principali piattaforme social per pubblicare falsi annunci di vendita di beni e servizi a prezzi estremamente vantaggiosi.
Tutte queste attività illecite, caratterizzate dall’induzione in errore della persona offesa, hanno lo scopo di carpirne i dati personali, bancari e le credenziali di accesso ai conti correnti. Nel primo semestre di quest’anno la Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica ha investigato su circa 14.000 casi di truffe online e frodi informatiche perpetrate in danno di utenti registrando un aumento del +10% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Le somme sottratte nel periodo in esame sono state circa 114 milioni con un incremento del +71% registrato nella prima parte dell’anno del 2023.