Sono in arrivo importanti novità per il settore ovicaprino sardo e del bovino da carne. Dopo due mesi di intenso lavoro si sta chiudendo positivamente una battaglia di Coldiretti che permetterà di revisionare l’ecoschema 1 della Pac, finalizzato a una riduzione dell’impiego dei farmaci per il miglioramento del benessere animale, con un aumento dei parametri che permetteranno (revisione del sistema delle mediane) di far arrivare finanziamenti alle aziende di allevamento.
NOVITÀ IN ARRIVO – Dopo la serie di interlocuzioni di Coldiretti con il ministero dell’Agricoltura e le relative proposte da parte dell’associazione, il Masaf ha confermato nell’ultimo workshop sul Piano strategico della Pac 2023/2027 andato in scena pochi giorni fa, che ci sta procedendo in modo spedito il percorso di modifica dei valori delle tabelle, così come approvate dal Comitato tecnico e scientifico e in corso di approvazione definitiva, che aumenterà le soglie, prima poste a 0, e che daranno la possibilità ad altre aziende di rientrare nei finanziamenti comunitari.
COLDIRETTI – «Grazie al duro lavoro e concertazione con gli organi statali e i ministeri competenti, finalmente si raggiunge un obiettivo che avevamo tanto chiesto per superare un problema che stava bloccando alcuni pagamenti alle nostre imprese di allevamento ovino e di bovino da carne – sottolinea Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna – con la modifica del sistema di valutazione del consumo degli antimicrobici e degli antibiotici relativo all’Eco-schema 1, si supera un problema molto sentito dai nostri allevatori. Da tempo Coldiretti, infatti, chiedeva un intervento per evitare che molti allevamenti, pur garantendo elevati standard di benessere animale e con basso consumo di antibiotici, fossero penalizzati non ottenendo i requisiti per accedere ai premi comunitari».
Un intervento, quello del Masaf, salutato in modo positivo anche dal direttore Coldiretti Sardegna, Luca Saba. «Siamo soddisfatti delle novità in arrivo che vanno nella direzione auspicata e proposta da Coldiretti – dice – purtroppo nei mesi scorsi, non conoscendo i datti della mediana, non era stato possibile intervenire. Ma appena appresi i dati ci siamo subito mossi per intervenire con il ministero affinché si correggessero le criticità, anche quelle legate alla somministrazione di antimicrobici (sia negli ovini che sulla linea vacca-vitello) – continua – superata questa emergenza adesso si dovrà risolvere la parte relativa al 2023 e lavorare per migliorare in termini di medio-lungo periodo, i punti ancora da correggere su una Pac che deve sostenere i nostri agricoltori e allevatori».
PERCORSO. Il percorso delle modifiche all’ecoschema, per la campagna 2024, punta a passare dalle 21 soglie attuali regionali a un’unica nazionale (per ogni tipologia produttiva). Inoltre il ministero sta puntando a due approcci, uno per le tipologie di allevamento (in primis ovini) che usano un basso impegno di antimicrobici, identificando il valore della soglia analizzando gli allevamenti responsabili di almeno il 50% dei consumi totali; e uno per le tipologie produttive che hanno un alto impiego di antimicrobici, basando i valori delle soglie analizzando allevamenti responsabili di almeno il 70-90% del consumo di antimicrobici. La revisione del sistema di calcolo – conclude Coldiretti – può far superare i meccanismi distorsivi dell’attuale metodologia usata e superando il rischio penalizzazione degli allevamenti che garantiscono elevati standard di benessere animale.