La Regione dichiara lo stato di calamità. Ufficiale la decisione della Giunta convocata questo pomeriggio dalla presidente Alessandra Todde in via straordinaria e dedicata all’emergenza idrica.
Su proposta della governatrice è stata approvata la delibera che dà avvio all’iter declaratorio. Poi, attraverso successive ordinanze di protezione civile della presidente della Regione, verranno adottate le prime misure sulla base delle diverse risorse già a disposizione, pari a 2 milioni di euro per il 2024, più ulteriori fondi “per la gestione dell’emergenza in atto”. Intanto è già stato dato incarico alle direzioni generali dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, Lavori pubblici, Protezione civile e Agricoltura e Riforma agro-pastorale di predisporre una relazione tecnica “affinché possa essere attivata, qualora ne ricorressero i presupposti, la richiesta al presidente del Consiglio dei Ministri per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale”.
La presidente Todde ha spiegato il provvedimento: “Sulla base delle informazioni e dei dati, anche climatologici, disponibili e delle analisi prodotte dai competenti uffici, che identificano uno scenario in atto che può evolvere in una condizione emergenziale, e allo scopo di assicurare maggiore efficacia operativa e di intervento in relazione al rischio derivante da deficit idrico, vi è l’urgenza di ricorrere a prime e immediate misure di mitigazione del rischio volte a contenere gli effetti della crisi idrica in atto, che richiedono l’attivazione di procedure straordinarie come quella della dichiarazione dello stato di emergenza”. In questo “saremo in grado di mettere in atto i primi interventi urgenti, che adotteremo attraverso ordinanze di protezione civile, anche in deroga alla normativa in vigore”. Il provvedimento resterà in vigore sino al prossimo 31 dicembre.
Critico il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu: «La presidente Todde ha impiegato un mese per valutare l’importanza e l’urgenza della dichiarazione dello stato di calamità e di emergenza per le zone colpite dalla siccità, richiesta con un’ordine del giorno dei consiglieri regionali della minoranza e approvato all’unanimità lo scorso 2 luglio». E incalza: «Avevamo segnalato che la situazione sarebbe peggiorata tra luglio e agosto, soprattutto in concomitanza con l’emergenza incendi. Sentite le esigenze degli operatori del settore agropastorale e turistico, nonché dei cittadini delle aree interessate, abbiamo chiesto di intervenire urgentemente per far fronte agli ingenti danni alle colture orticole e frutticole. Oltre a garantire l’approvvigionamento idrico delle aziende agropastorali e valutare l’erogazione di voucher per sostenere le aziende nell’acquisto di foraggi e nel soccorso idrico». Per Truzzu «bisogna valutare la programmazione di risorse per effettuare e avviare i collaudi degli invasi, dando priorità a quelli delle zone colpite dalle calamità, e avviare un piano strutturale di collegamento degli invasi. La Regione deve garantire soluzioni e sostegni immediati, sia di breve che di lungo periodo».