Emergenza Sanitaria. Nessuna inversione di tendenza: situazione sempre più grave. Scatta la mobilitazione

Salvatore

Emergenza Sanitaria. Nessuna inversione di tendenza: situazione sempre più grave. Scatta la mobilitazione

Il Coordinamento dei Comitati Sardi per la sanità Pubblica dichiara lo stato di mobilitazione permanente in difesa della sanità pubblica per rivendicare il fondamentale diritto alla salute in tutta la Sardegna
giovedì 25 Luglio 2024 - 08:18
Emergenza Sanitaria. Nessuna inversione di tendenza: situazione sempre più grave. Scatta la mobilitazione

Nuoro, Pronto soccorso del San Francesco (foto S.Novellu)

“L’emergenza sanitaria si aggrava senza che si intraveda una inversione di tendenza”. Lo evidenzia il Coordinamento dei Comitati Sardi per la Sanità Pubblica.

“La crisi della rete ospedaliera – spiega in una nota – ha coinvolto gli ospedali piccoli e intermedi, ormai interessa anche i grossi ospedali e quelle che erano le eccellenze del servizio sanitario pubblico in Sardegna, con un effetto domino molto pericoloso che rischia di essere irreversibile. Troppo spesso si verifica il blocco delle attività per carenze organizzative e di personale note da tempo. La sanità territoriale non dà risposte adeguate nei territori determinando un accesso improprio ai Pronto soccorso e ospedali. Mancano quasi la metà dei medici di medicina generale. Interi territori sono privi dell’assistenza di base e della continuità assistenziale, specie nei piccoli centri delle zone interne, ma anche nei grossi centri. E’ urgente una riorganizzazione delle cure primarie e territoriali a partire dall’esistente, con una valutazione critica dell’applicazione del DM 77/22, degli atti aziendali, della assistenza di base e specialistica territoriale. Vanno date risposte alla carenza di medici utilizzando tutte le possibilità: medici in pensione, medici stranieri”.

“I recenti provvedimenti dell’attuale Giunta – prosegue il Coordinamento dei Comitati – permettono di richiamare, volontariamente, i medici in pensione e l’utilizzo degli specializzandi, vanno in questa direzione. Va praticata la partecipazione dei cittadini e dei comitati alle scelte sanitarie a livello di Distretto, di ASL e regionale, per individuare soluzioni condivise e adeguate, dando attuazione alle consulte per programmare e organizzare la sanità territoriale e ospedaliera. La crisi e le carenze della Medicina territoriale aumentano la pressione e le richieste improprie, accelerano la crisi degli ospedali, con un effetto domino. Nei territori vanno individuati luoghi e strutture in grado di dare risposte per la medicina di base, anche per i tanti cittadini senza medico di scelta, alla gestione delle malattie croniche, alle urgenze meno complesse (codici bianchi e verdi). Si potrà così arrivare al superamento degli ASCOT (che nell’immediato vanno incrementati) e alla pratica dei medici in “affitto”.

Coordinamento dei Comitati Sardi per la Sanita' Pubblica

Coordinamento dei Comitati Sardi per la Sanita’ Pubblica

Il Coordinamento dei Comitati Sardi per la sanità Pubblica, riunitosi a Silanus il 22 luglio, dichiara lo stato di mobilitazione permanente in difesa della sanità pubblica per rivendicare il fondamentale diritto alla salute in tutta la Sardegna. Nei territori si portano avanti forme di mobilitazione che i singoli Comitati ritengono opportune, in previsione di una manifestazione regionale a Cagliari per il prossimo autunno.

“Rinnoviamo – conclude il Coordinamento – la nostra richiesta di un incontro all’Assessore regionale alla Sanità e alla Presidente dell’ANCI”.

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