NUORO – Il benessere del cittadino al primo posto. In un’epoca in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante, in genere, nella fase progettuale di un’opera, soprattutto se si tratta di un arredo urbano, oltre all’estetica dovrebbe essere tenuto conto anche di chi ne usufruirà, ovvero il cittadino, e costruire il progetto intorno a questo precetto.
Capita, invece, che vengano costruite delle panchine (ma lo si scopre solo osservandole più da vicino) con la duplice funzione di stalli per la ricarica delle biciclette elettriche, alimentati a energia solare. E fin quei nulla da dire. Peccato che gli ampi pannelli solari che forniscono loro energia siano progettati, e dunque montati, in maniera tale da ombreggiare non la panchina, come ci si aspetterebbe, ma il manubrio dell’eventuale due ruote, o poco più. E questo d’estate… D’inverno, invece, il malcapitato che abbia necessità di trovare riparo durante un acquazzone su quella panchina, dovrà fare i conti col normale deflusso dell’acqua che dalla tettoia/pannello solare, gli piomberà direttamente sulla testa.
Capita, poi, fatto questo ben più grave, che una città come Nuoro, non paga delle polemiche sulle piste ciclabili costruite senza criterio, sia in città sia sull’Ortobene (in entrambi casi pericolose per ciclisti e automobilisti), decida di dotarsi di questi pregiati manufatti, molto tecnologici ma poco funzionali (in un progetto ben pensato – non è questo il caso – una cosa non esclude l’altra). E capita pure, infine, che se si vuole avere contezza dei costi di tale operazione sulle casse pubbliche, non si trovi traccia alcuna né sul sito del Comune né su quello dell’ATP di bandi, determine o altro in merito a tale voce di spesa.
Certo è che, in questi giorni dell’Europeade, grazie a questi progetti innovativi, agli occhi dei figuranti europei faremo proprio un gran bel figurone.
Articolo poco interessantee soprattutto propenso a generare inutili e sterili polemiche. vorrei sapere quali panchine esistono in città che abbiano una tettoia o quant’altro.
Non sono d’accordo. Articolo interessante che mette in luce la superficialità e l’ignoranza di chi prende le decisioni con i soldi pubblici. Finalmente qualcuno dà voce a quello che in silenzio succede in una città brutta, povera e poco funzionale. Ci vuole competenza e responsabilità. Le pensiline in città hanno tutte una copertura per chi sosta.
Grazie “Cronache nuoresi”!
C’è sempre qualcuno a cui non va mai bene nulla. Intanto i pannelli solari sono montati per produrre energia, e non per fare ombra o proteggere dalle intemperie, di conseguenza l’orientamento è finalizzato alla loro unica funzione.
Credo che abbiano un problema, troppe persone si lamentano, la verità è che la maggior parte di noi, ha poco futuro davanti e troppo passato alle spalle.
Lasciamo lavorare chi ha una visione orientata al futuro. Largo ai giovani ed alle loro idee.
La critica costruttiva è sempre accetta.
Le pensiline sono progettate per essere reversibili: panchina oppure stalli sotto la tettoia fotovoltaica. L’orientamento della tettoia invece non si può cambiare perché deve essere rivolto, come tutti gli impianti fotovoltaici, verso sud.
Ne consegue che, per non avere panchine rivolte verso un muro, si è preferito lasciarle scoperte ma maggiormente fruibili.
Le panchine dunque si bagnano con la pioggia, ma non con l’ acqua proveniente dalla tettoia: vi è una grondaia che la raccoglie e la scarica ai lati.