Continua in Sardegna la “Rivolta degli ulivi” contro la speculazione energetica e il Tyrrehenian link

Franceschino Nieddu

Continua in Sardegna la “Rivolta degli ulivi” contro la speculazione energetica e il Tyrrehenian link

lunedì 15 Luglio 2024 - 08:20
Continua in Sardegna la “Rivolta degli ulivi” contro la speculazione energetica e il Tyrrehenian link

Una pala eolica in costruzione nella zona di Marrubiu (foto S.Novellu)

La chiamano “Rivolta degli Ulivi″ la protesta popolare con presidio da oltre una settimana nel territorio di Selargius, rappresenta il simbolo della opposizione alla costruzione da parte di Terna della stazione di conversione per il collegamento sottomarino ad alta tensione Tyrrhenian Link, che avrà la funzione di trasportare l’energia dalla Sardegna in Sicilia e Campania, attraverso un cavo della portata di 1000 MW e una lunghezza 970 chilometri, operazione che non porterà alcun beneficio alle risorse energetiche dell’Isola.

Sabato scorso i manifestanti hanno promosso una catena umana lungo tutto il litorale di Quartu. Numerosi sono i sardi arrivati da altri territori per appoggiare la mobilitazione permanente: “Perchè rappresenta la nuova forma di resistenza democratica in Sardegna alla violenta distruzione dei nostri territori, allo sradicamento di alberi sacri come l’ulivo”spiega in una nota il Coordinamento Comitati Sardi contro la speculazione energetica. “Noi siamo per una transizione energetica – spiega – ecologica, giusta, rispettosa delle comunità, affinchè sia il popolo a decidere come contribuire alla salvezza del pianeta con forme di transizione rispettose, sostenibili. Purtroppo il Governo Italiano propone una transizione energetica ma NON ecologica”.

Rivolta degli Ulivi in Sardegna

Rivolta degli Ulivi in Sardegna

Il Coordinamento dei Comitati rivolge un appello ai tutti i sardi perché venga invertita la tendenza: “Troppo suolo è stato cementificato è ora di far crescere nuovamente gli alberi, il popolo deve essere coinvolto, informato delle decisioni, non incantato da facili slogan. A chi ci propone devastazione – concludono – noi rispondiamo piantando alberi. A chi ci propone enormi impianti, noi proponiamo comunità, distretti energetici. A chi ci propone produzioni di energia senza alcuna pianificazione, noi proponiamo un resoconto puntuale dei fabbisogni della nostra isola. A chi ci propone vecchie modalità produttive, noi chiediamo investimenti in ricerca e l’utilizzo di soluzioni moderne innovative. A chi ci propone di svendere le terre, noi chiediamo di risolvere i problemi finanziari di agricoltori, allevatori”.

Anche a Oristano, questi giorni nel porto industriale è stato organizzato un presidio, per impedire il trasporto di torri, pale eoliche da installare in varie zone della Sardegna.

F.N.

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