Rapporto Invalsi: il 6,6 per cento degli studenti non ha le competenze minime, valore più basso dal 2019

Sonia

Rapporto Invalsi: il 6,6 per cento degli studenti non ha le competenze minime, valore più basso dal 2019

venerdì 12 Luglio 2024 - 03:00
Rapporto Invalsi: il 6,6 per cento degli studenti non ha le competenze minime, valore più basso dal 2019

Un'aula scolastica (foto F. Novellu)

RAPPORTO INVALSI – A livello nazionale la dispersione scolastica implicita, ovvero il numero di coloro che non raggiungono le competenze minime fondamentali, ha toccato il valore più basso da quando è iniziata la sua rilevazione nel 2019. È quanto si legge nel rapporto Invalsi 2024 presentato stamani alla Camera dei deputati. Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5 per cento per salire al 9,8 per cento nel 2021, forse anche a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 si era registrata un inversione di tendenza con il valore al 9,7 per cento; per poi passare bel 2023 all’8,7 per cento. Infine, nel 2024 è scesa al 6,6 per cento e solo in due regioni italiane (Campania e Sardegna) rimane sopra il 10 per cento.

SCUOLE SECONDARIE – Migliorano, invece, in maniera apprezzabile i risultati dei ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado in tutte le discipline osservate. Secondo lo studio, il 56 per cento degli studenti e delle studentesse italiane (+5 punti rispetto al 2023, +4 punti rispetto al 2022) raggiungono almeno il livello base in Italiano (ovvero il livello 3). Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 23 punti del 2023 ai 21 punti del 2024; in Matematica sembra intravedersi un leggero miglioramento con il passaggio al 52 per cento (dopo tre rilevazioni stabili al 50 per cento) della quota di allievi che raggiungono almeno il livello di base.

IL MINISTRO – Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ha commentato i risultati in occasione della presentazione del Rapporto nazionale “Le prove Invalsi 2024”. Valditara ha sottolineato come, nonostante alcune criticità, i risultati Invalsi 2024 restino incoraggianti. I dati “mostrano sin dalla Primaria un importante miglioramento. Questi segnali – ha concluso il ministro – vedono per alcuni temi particolarmente delicati, che ci hanno sempre visti in fondo alle classifiche internazionali, addirittura l’inizio di una svolta”.

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