RAPPORTO INVALSI – A livello nazionale la dispersione scolastica implicita, ovvero il numero di coloro che non raggiungono le competenze minime fondamentali, ha toccato il valore più basso da quando è iniziata la sua rilevazione nel 2019. È quanto si legge nel rapporto Invalsi 2024 presentato stamani alla Camera dei deputati. Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5 per cento per salire al 9,8 per cento nel 2021, forse anche a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 si era registrata un inversione di tendenza con il valore al 9,7 per cento; per poi passare bel 2023 all’8,7 per cento. Infine, nel 2024 è scesa al 6,6 per cento e solo in due regioni italiane (Campania e Sardegna) rimane sopra il 10 per cento.
SCUOLE SECONDARIE – Migliorano, invece, in maniera apprezzabile i risultati dei ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado in tutte le discipline osservate. Secondo lo studio, il 56 per cento degli studenti e delle studentesse italiane (+5 punti rispetto al 2023, +4 punti rispetto al 2022) raggiungono almeno il livello base in Italiano (ovvero il livello 3). Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 23 punti del 2023 ai 21 punti del 2024; in Matematica sembra intravedersi un leggero miglioramento con il passaggio al 52 per cento (dopo tre rilevazioni stabili al 50 per cento) della quota di allievi che raggiungono almeno il livello di base.
DIVARIO NORD-SUD – Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 31 punti del 2023 ai 27 punti del 2024, ancora molto ampio, ma comunque in miglioramento. In Inglese il 60 per cento degli studenti e delle studentesse raggiunge i traguardi (B2 per l’istruzione tecnica e liceale e il B1+ per quella professionale) nella prova di Reading (+4 punti percentuali rispetto al 2023) e il 45% in quella di Listening (+3 punti percentuale rispetto al 2023). Soprattutto per la prova di Listening la differenza della quota di allievi e di allieve che raggiunge i traguardi prescritti è di 31 punti percentuali tra il Nord e il Mezzogiorno. In alcune regioni del Mezzogiorno, però, si riscontra un maggior numero di allievi e allieve con livelli di risultato molto bassi. In particolare, solo il 48 per cento degli studenti e delle studentesse della macro-area Sud raggiunge almeno il livello 3 in matematica e tale percentuale scende drammaticamente al 39 per cento nel Sud e Isole.
IL MINISTRO – Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ha commentato i risultati in occasione della presentazione del Rapporto nazionale “Le prove Invalsi 2024”. Valditara ha sottolineato come, nonostante alcune criticità, i risultati Invalsi 2024 restino incoraggianti. I dati “mostrano sin dalla Primaria un importante miglioramento. Questi segnali – ha concluso il ministro – vedono per alcuni temi particolarmente delicati, che ci hanno sempre visti in fondo alle classifiche internazionali, addirittura l’inizio di una svolta”.