Da Bono a Sedilo a piedi per San Costantino: iniziò nel 1918 “Predigheddu” scagionato dall’accusa di omicidio

Nei “muristenes” di San Costantino di Sedilo da ieri mattina anche i pellegrini di Bono, che hanno sciolto ancora il voto in onore del santo guerriero. Saranno questa sera e domani mattina tra gli spettatori dell’Ardia, la corsa a cavallo che da alcuni secoli rinnova l’immagine della battaglia tra l’imperatore Costantino e Massenzio, del 320 d.C., di ponte Milvio, a Roma. Hanno raggiunto il santuario nella nottata tra il 4 e il 5 luglio, dopo un cammino di circa dodici ore, partito dal cimitero di Bono. A guidarlo la famiglia Manca, che è erede di “Pedrigheddu”, Pietro Manca, l’iniziatore del pellegrinaggio. Da quando nel 1918 fu liberato dal carcere, nel momento in cui si scopri il vero autore di un omicidio del quale l’uomo era accusato. La notte prima della scarcerazione a “Pedrigheddu” era apparso in sogno San Costantino, che gli diede appuntamento nel santuario, teatro dell’Ardia.

“PEDIGREDDU” – Per diversi anni a rinnovare il voto, con il pellegrinaggio di 40 chilometri a San Costantino, è stato proprio “Pedrigheddu”. La sua famiglia ne ha raccolto il testimone, insieme a una comunità intera. Dove si ritrovano uomini, donne, bambini, riuniti in due gruppi, che partono il pomeriggio del 4 luglio, a distanza di un ora l’uno dall’altro. Guidati sempre da un componente della famiglia dell’iniziatore dell’atto di devozione al santo. Nell’ultima occasione uno dei nipoti.

MOMENTI E RITI DEL PELLEGRINAGGIO –  Vive di momenti e riti. Il primo alla partenza, davanti al cimitero di Bono, con le preghiere che introducono il cammino. Un viaggio che porta poi i fedeli nelle campagne di Bottida, Illorai, Iscra, sino a Bardosu, ai piedi di Bolotana, dove una famiglia del luogo li accoglie e ne rigenera le forze, con cibo e bevande. Vi si consuma anche la cena, quando la sera è già scesa sulla media valle del Tirso.

Si balla, si canta, oltre a pregare, naturalmente, e si procede verso Sedilo, che sarà raggiunto, nel cuore della notte, dopo avere fatto ancora una fermata in un campo di Noragugume. Dove i devoti di San Costantino saranno raggiunti in auto dai familiari e amici, nell’ultimo dei contatti (“sos atopos”), anch’essi parte del pellegrinaggio. Tra l’altro infoltito da altri pellegrini del Goceano. Tanti di loro ripartiranno per Bono, dopo i sei giri votivi intorno al santuario, seguiti dalla messa. La famiglia Manca sino a festa conclusa è ospite dei sedilesi, che ricambiano l’affetto che “Pedrigheddu” ha riversato al loro santo-guerriero.

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Published by
Francesco Pirisi