Fegato espiantato all’ospedale di Lanusei salva una 63enne Cagliaritana

Sonia

Fegato espiantato all’ospedale di Lanusei salva una 63enne Cagliaritana

mercoledì 03 Luglio 2024 - 16:53
Fegato espiantato all’ospedale di Lanusei salva una 63enne Cagliaritana

LANUSEI – Un fegato espiantato da un 83enne  deceduto lo scorso 17 giugno nell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei è stato trapiantato con successo  salvando la vita a una donna di 63 anni all’ospedale Brotzu di Cagliari.

La famiglia  dell’ottantatreenne ogliastrino  poco più di due settimane fa, non ha avuto dubbi sul dare il via libera alla donazione, dando un grande esempio di generosità. Fondamentale anche il contributo dell’équipe multidisciplinare dell’ospedale di Lanusei, composta dal chirurgo Gian Pietro Gusai e da una squadra di anestesisti, strumentisti e infermieri di anestesia, che ha supportato in maniera eccellente il team chirurgico arrivato dall’ospedale Brotzu di Cagliari (diretto dal dottor Fausto Zamboni del Centro trapianti di fegato del capoluogo sardo).

«Per il buon esito di questa delicata operazione è stato importantissimo il supporto ricevuto dalle direzioni aziendali della Asl di Sassari e della Asl di Nuoro che hanno messo a disposizione i loro professionisti – sottolinea Andrea Marras, direttore generale della Asl Ogliastra – un particolare ringraziamento va al dottor Gianluca Deiana della Asl di Sassari e alla dottoressa Silvia Serusi della Asl di Nuoro».

«Quando c’è il prelievo di un organo viene coinvolta tutta la macchina organizzativa dell’ospedale, dal personale sanitario a quello che ha compiti tecnici e logistici – spiega Luigi Ferrai, direttore del presidio ospedaliero Nostra Signora della Mercede di Lanusei – un lavoro che ci ha tenuto impegnati per 18 ore in maniera continuativa: per questo voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato a vario titolo in questa operazione. Senza il loro contributo non sarebbe stato possibile arrivare al buon esito della vicenda. In ogni caso il più grande ringraziamento – aggiunge Ferrai – va fatto alla famiglia dell’uomo che ha mostrato grande sensibilità, dando il consenso affinché l’organo del familiare venisse messo a disposizione di una persona che ne aveva bisogno».

Francesco Loddo, direttore della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione, mette in evidenza l’importanza della sensibilizzazione sul tema della donazione. «Questa famiglia ha dato un grandissimo esempio di valore umano e sociale – osserva – questi gesti, insieme anche alla condivisione del buon esito del trapianto, aiutano a diffondere la cultura della donazione: bisogna fare in modo che un numero sempre maggiore di persone intraprendano con convinzione questa scelta».

L’uomo deceduto era stato ricoverato poco più di due settimane fa nella Terapia intensiva del N.S. della Mercede in condizioni molto gravi. Successivamente, il suo quadro clinico era ulteriormente peggiorato, con l’evoluzione sino alla morte encefalica. Dopo il via libera della famiglia alla donazione dell’organo, l’équipe chirurgica del Centro trapianti di fegato proveniente dall’ospedale Brotzu, aveva proceduto con il prelievo. Il fegato dell’uomo era stato trasportato a Cagliari, per essere trapiantato nella donna che era in attesa dell’organo. Nelle  ultime ore l’ufficialità del lieto fine: operazione riuscita perfettamente ed una vita che può riniziare a guardare al futuro con speranza.

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